Tre reti in due partite per un inizio con il botto. E dovrà offrire una cena ai compagni, da capocannoniere. “Ronaldo 0-Benassi 3“, scrivono a Firenze, “pure con una partita in meno”. È un momento d’oro per Marco, fresco di convocazione con la Nazionale di Mancini, sotto i quali occhi ha scaraventato in rete una potente girata, finalizzando un delizioso assist di Chiesa, portando tre punti alla Fiorentina.
IL SUO MOMENTO – Chiamato per l’esordio in Nations League – il ritiro è iniziato poche ore dopo il suo gol a Coverciano – con lo stesso Chiesa e Biraghi, è l’uomo in più di Pioli, corso anch’esso a festeggiare insieme ai giocatori grazie a una cavalcata di mazzoniana memoria, abbracciando quei tifosi che due ore prima della partita avevano caricato la squadra fuori dal ritiro. “Altra vittoria, altra rete, adesso la Nazionale: una settimana da sogno”, ha commentato Benassi sui social.
RISCHIO SQUALIFICA – Prima del gol, le telecamere lo hanno ‘beccato’ pronunciare una bestemmia dopo un suo tiro parato da Scuffet. A questo punto il Giudice Sportivo potrebbe squalificarlo per una giornata, come già fatto con Mandragora dell’Udinese. In tal caso, dopo la sosta, Benassi salterebbe la prossima trasferta di Napoli.
ALLA RICERCA DELLA COSTANZA – Aveva messo a referto cinque marcature nella passata stagione, l’appiglio per provare a cancellare parzialmente dal giudizio complessivo la discontinuità accusata nell’arco dell’annata. “L’obiettivo principale che mi pongo sul piano personale – ha dichiarato in ritiro a Moena – è quello di trovare più continuità durante la partita. Sono state scritte tante cose su di me, ma io penso che l’ultimo sia stato il mio miglior campionato in carriera”. E la ripartenza è stata sprint.
OBIETTIVO – La linea, dunque, è tracciata. Che ne dica Benassi, le ultime due campagne di Serie A non hanno soddisfatto totalmente: dapprima la fascia persa al Torino per gli screzi con Mihajlovic, poi i problemi di posizione e incisione in maglia viola. L’inerzia, ora, sembra cambiata. Merito dello staff e del giocatore, più consapevole dei propri mezzi e decisivo in zona realizzativa. A ottobre 2017 infilò un filotto di tre reti in altrettante partite: ne sono bastate due, undici mesi dopo.
UN NUOVO INIZIO – Nazionale, gol e… la scuola elementare per il primogenito Alessandro. Un momento da non dimenticare per il classe ’94, uno dei talenti potenzialmente più forti del centrocampo italiano. La sua candidatura si era annebbiata dietro alle prestazioni. In questo momento, però, Mancini non si è potuto permettere di ignorarlo. E la Fiorentina se lo gode, in attesa di Veretout e del miglior Pjaca.
Fonte:CalcioMercato.com
Image:Getty
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