Leggendo i social non si può fare a meno di notare che le convinzioni di una Napoli che osserva, analizza e interviene, pure con tackle rovinosi, duramente si ribella, torna indietro nel tempo, rimescola una serie di circostanze, le trasforma in indizi e li eleva a prove.
La Juventus ha trovato il successo perché ha palesato di essere più forte, s’è presa la gara al ventesimo, l’ha fatta sua, ci ha messo il fisico e la propria organizzazione, l’ha potuta in seguito governare alla distanza, e per mezz’ora, in superiorità numerica, per la sciocchezza di Mario Rui che è costata l’espulsione al portoghese e Banti s’è dimenticato (secondo il giudizio del Corriere dello Sport-Stadio) il giallo sul mani di Chiellini e in seguito è rimasto ai margini, senza incidere sul risultato, senza scatenare “casi” ma ad ogni modo, e questo per quel mondo virtuale che ha voce e questa volta lo fa con equilibrio e senza esagerare, “indirizzando”.
In un paese da sessanta milioni di Ct è legittimo andare a cogliere la delusione d’un mondo che ora mai appartiene alla moltitudine, che può essere esagerato oppure no, perché ci sono modi e modi: e quello di Banti, ad esempio, non è andato giù, perché resta troppo fresca fra Facebook e Twitter la ferita di san Siro e quella omissione di Orsato in Inter–Juventus.
Fonte:CorSport
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