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Veloce, come un serpente che si avvicina alla preda, silenzioso ma fulmineo: all’anagrafe Hirving Lozano, per tutti El Chucky la “bambola assassina” della famosa pellicola horror (Childs’play, 1988). Terrificante, per la squadra avversaria al punto da rivoltare la sfida del Napoli contro la Juve. Strappi, accelerazioni, inserimenti, tagli e cambi di ritmo brucianti. Non solo, pure un gol, il primo di un messicano in Serie A, all’esordio, come gli era sempre capitato in carriera. Il classe ’95 si presenta col botto, fa rumore. A 19 anni il debutto con il Pachuca nel campionato messicano, con rete annessa. In seguito con la selezione Under 20 del suo paese, doppietta contro Cuba: con la Nazionale maggiore viceversa a segno in Confederation Cup nel 2017 e al Mondiale del 2018. In Europa, con il Psv, in rete alla prima in Eredivisie e in Coppa d’Olanda, come pure in Champions. Lozano è nato pronto.
IL PIU’ PAGATO – Il Napoli per lui ha investito tanto: 38 milioni di euro più bonus al Psv, più le laute commissioni (fra 8 e 10 milioni) per Raiola, il suo agente. In totale, di conseguenza, una spesa complessiva di circa 50 milioni di euro. Hirving è in questo modo divenuto l’acquisto più costoso della storia degli azzurri, superando campioni del calibro di Higuain, Manolas e Milik. Una spesa non casuale: Ancelotti lo ha esplicitamente indicato al direttore sportivo Giuntoli, che per settimane ha curato rapporti e contatti con il Psv e con l’entourage del giocatore. Non è stato facile superare lo scoglio dei diritti d’immagine, in quanto in Messico Lozano è una vera e propria star. Ma la scelta era stata fatta, ed adesso Ancelotti se lo gode.
NUOVE SOLUZIONI – I 45 minuti giocati con la Juve sono un manifesto figurato, firmato dal Chucky: sono già pronto, non ho bisogno di tempo per inserirmi. Il messicano è un centravanti duttile, ha caratteristiche perfette per essere utilizzato in diverse posizioni del reparto offensivo. Con la Juve si è piazzato alle spalle della punta, in quel caso Mertens. Può ma partire pure dalla fascia, come molte volte ha fatto in Olanda. Se Ancelotti dovesse continuare con il 4-2-3-1, Lozano può agire sulla trequarti, in qualunque posizione: su una delle fasce o al centro. Ma ci sta un’altra soluzione. Nel 4-4-2 messo in campo molte volte il campionato passato, el Chucky potrebbe tranquillamente agire da seconda punta di movimento, affiancando Milik (più difficilmente Mertens). Tante possibilità, una duttilità preziosa che Ancelotti sta già studiando. La stagione è lunga, le gare da giocare tante. Ad nella giornata odierna, Insigne (seppur in imbarazzo con la Juve) e Callejon sembrano inamovibili, possibile dunque che a fargli spazio sia uno fra Milik e Mertens.
Image:Getty
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