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Roberto Mancini, ct della Nazionale, è stato intervenuto ai microfoni di Il Mattino:
Cosa l’ha colpita del Napoli nella gara vinta con il Liverpool?
«Lo spirito offensivo, che è in seguito ciò che voglio pure dalla mia Italia. Dapprima, allorchè ho visto i calciatori schierati, ho pensato che Carlo potesse avere dei problemi con tutti quegli attaccanti sul terreno di gioco. Viceversa, non è andata in questo modo e ha trovato il successo con merito. È la gara che se fai gol vinci ma se lo prendi perdi. Un duello del coraggio che Carlo ha trovato il successo».
Lei è stato uno dei numero 10 per eccellenza. Il ruolo di Insigne: il modulo in Nazionale lo esalta, quello nel Napoli pare frenarlo un po’.
«Con l’Italia ha sempre fatto bene. Ma pure nel Napoli è decisivo. Il suo ruolo è esterno di sinistra, è giocatore offensivo e deve sforzarsi di difendere un po’ meno per non sprecare forze».
Giovanni Di Lorenzo era alla prima in Champions ma contro Mané è stato impeccabile.
«Lo conosco. Non a caso l’ho chiamato negli stage a Coverciano dell’anno scorso. Non ho bisogno di una partita per comprendere il suo valore. Ha qualità, è giovane, ha bisogno di fare esperienza a certi livelli ma penso che sarà un futuro giocatore della Nazionale.
L’altro azzurro è Meret: cosa la colpisce di questo ragazzo?
«Se è con noi è perché ha qualità e maturità e queste gare di Champions lo aiutano a crescere velocemente. Poteva venire da noi con qualche mese di anticipo, ma abbiamo preferito lasciarlo nell’Under 21. Dopo l’abbandono di Buffon, si pensava a un vuoto. E viceversa, in quel ruolo ne abbiamo abbastanza e tutti danno le garanzie che cerchiamo».
Image:Getty
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