Fuori, facoltativamente tecnica. Capitano in tribuna nella partita Champions del Napoli contro il Genk, terminata 0-0. Carlo Ancelotti e Lorenzo Insigne non si sono mai presi fino alla fine, estremi di un rapporto fatto di alti e bassi, figlio di due caratteri completamente differenti. L’allenatore del club del napoli ha proferito con il suo esterno offensivo prima dell’incontro, emancipatamente, rispettando l’uomo e il ruolo. Nonostante ciò, come è ovvio che sia per chi vorrebbe avere sempre scendere sul terreno di gioco, Insigne non l’ha presa bene. 

PROVE DI PACE – Come viene riportato da il Corriere della Sera, tuttavia, c’è stato un altro confronto ieri, post partita, per provare a “fare la pace”: il turnover sta sempre stretto a Insigne, ma il peggio, dopo la chiacchierata fra i due, e l’allenamento silenzioso del 24 azzurro, pare passato. “L’ho visto poco brillante durante l’allenamento” aveva dichiarato Ancelotti, ma dietro c’è pure dell’altro: al tecnico sono arrivati spifferi sulle reazioni alle precedenti panchine. E ha voluto lanciare un segnale a tutto il gruppo. Forte, fortissimo. Il polso della situazione in mano ce l’ha Ancelotti, pronto a fare affidamento su Insigne nella partita contro il Torino.