I rimpianti di Mazzarri: il suo Torino poteva essere quarto

Fermare una squadra di alto livello ma avere tuttavia qualche rimpianto: in questo modo il Toro si appresta a vivere le due settimane di pausa per le Nazionali. Lo 0-0 casalingo ottenuto contro il Napoli rappresenta un buon punto di ripartenza, pure se rimane la sensazione di amaro in bocca. È quello di Walter Mazzarri, un mix di orgoglio e simultaneamente un pizzico di delusione: “Abbiamo concesso pochissimo a quella che è una corazzata, peccato non essere riusciti a segnare – ha asserito alla fine del match – pure se gli episodi non sono girati a nostro favore: come minimo due di conclusioni dirette in porta sono state rimpallate, quasi c’era un rigore per noi per una situazione simile a quella di Bremer a Parma”. I motivi per guardare positivo, tuttavia, sono diversi: la crescita costante di Simone Verdi, sempre più al centro della manovra granata; il rientro a pieno regime di Sasa Lukic, il quale si è confermato indispensabile negli equilibri di squadra; Salvatore Sirigu finalmente imbattuto, per la prima volta in campionato. Ed è proprio questo l’aspetto più importante, perché il Toro, come minimo per una notte, ha ritrovato ciò che fin dall’inizio era stato il punto di forza di Mazzarri. Un altro terzetto diverso, Izzo-Nkoulou-Lyanco, promosso in toto, e la capacità di alternare pure una linea a quattro con l’abbassamento di Laxalt in fase di non possesso: e in questo modo, i folletti Lozano, Mertens e Insigne hanno avuto vita difficilissima, mentre Llorente è stato pericoloso soltanto con due di colpi di testa. Non era il miglior Napoli, al contrario quello letale dinanzi delle passate stagioni pare un lontano parente di ciò che si è visto al Grande Torino, ma Mazzarri è riuscito a imbrigliare Ancelotti. E forse è pure per tale motivo che rimane la sensazione dell’opportunità persa.

Image:Getty
Fonte: TMW

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