“Quella di Napoli è una piazza che crea entusiasmo: con me il San Paolo sarebbe pieno ogni domenica. E dopo c’è Ancelotti, un grande”. È stata sufficiente una semplice frase a Zlatan Ibrahimovic per scatenare un’autentica Ibra-mania fra i tifosi del club azzurro. Una dichiarazione di affetto, unita a una situazione contrattuale che lo vedrà prossimo al termine e per questa ragione libero di firmare con chiunque a fine anno, che ha aperto i cuori e riacceso la fantasia di tutti, ma che rischia di rivelarsi un clamoroso boomerang.
I TOP PLAYER CI SONO GIA’ – ​Una distrazione che potrebbe coinvolgere pure l’attuale rosa e non solo i tifosi. Sì perché anche se Ibrahimovic rappresenti una suggestione importante per il suo passato, va ricordato che libero di Carlo Ancelotti ci sono già 6 attaccanti di cui due prime punte classiche. Milik, Llorente, Mertens, Insigne, Callejon e Lozano (senza dimenticare Younes) sono attaccanti che già fanno fatica a spartirsi minuti e che già rappresentano non solo una certezza nel nostro campionato, ma pure un reparto che farebbe invidia a parecchi top club europei.
NE VALE LA PENA? – Una suggestione importante per il suo passato, già, ma quanto può essere utile nel presente? Quanto Ibrahimovic potrebbe pertanto essere tuttavia decisivo, nella giornata odierna, a 38 anni, dopo due anni di MLS e dopo un infortunio serissimo subito ai tempi del Manchester United? Lo sforzo mentale per tenere vivo il sogno Ibrahimovic ricorda quello estivo fatto per Icardi e James Rodrgiuez. Colpi bramati, idealizzati, sognati, ma mai arrivati e che, con tutta probabilità, hanno fornito pure creato malumori e fornito alibi importanti ai calciatori presenti in rosa. I top player il Napoli li ha già, basta riuscire a schierarli. Vale la pena sacrificarli nella giornata odierna arrivando a Ibrahimovic a gennaio? La risposta è no, senza se e senza ma.
Image:Getty
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