Juve e Inter vincono penando, il Napoli si è perso, cresce la Roma e il Milan regala la prima gioia a Pioli. E in seguito: il mistero Rabiot, l’esonero di Tudor, il Torino in controtendenza. Di questo e di molto altro – stimolati dalle domande dei lettori di 100° Minuto – abbiamo parlato con Mario Sconcerti.
Sconcerti, come hai visto la Juventus?
«Stanca. Esattamente come l’Inter. Vincono ma fanno fatica»
Che problemi ha la Juventus?
«La Juventus non ha tuttavia mostrato tutto il suo potenziale. Ha difficoltà nel gioco, nello sviluppo della manovra. Se manca Pjanic o se è in giornata storta, non ci sta nessuno che garantisca il suo lavoro. Molte volte è una Juve sbagliata, pure nella scelta degli uomini».
Cioè?
«La Juve nella giornata odierna è un cumulo di gocce che dopo lunghi sforzi dà la pioggia. E non cadono mai tutte insieme».
Spiegati.
«E’ una somma di qualità, ma non è tuttavia una formazione come la vorrebbe Sarri. In conclusione trova sempre un gol, vince, ma fa una fatica non prevista. E ci sono calciatori che dopo dieci giornate tuttavia non conosciamo. Rabiot si vede che è un giocatore ma non si sente tuttavia la sua presenza; Ramsey non si vede nemmeno. Io penso che se a calcio si giocasse in sedici la Juventus nella giornata odierna avrebbe dieci punti di vantaggio, ma in questo modo stenta. Ci sono solo tre calciatori che mi sembrano in palla: Pjanic, Dybala e Cuadrado».
E Cristiano Ronaldo?
«Mi pare un po’ velato, intendiamoci: è sempre straordinario, ma un po’ nascosto».
Qual è la squadra che ti ha sorpreso oltre nell’ultimo turno?
«La Roma. Finalmente si è trovata. Fonseca è stato bravo a comprendere subito il nostro campionato. In Ucraina gli bastava fare più gol degli altri, qui sta imparando a difendersi, a gestire le gare. Molto ha fatto pure la crescita dei singoli».
Per esempio?
«L’intuizione di Fonseca nel mettere Mancini a centrocampo accanto a Veretout è eccellente. In questo modo Veretout dinanzi alla difesa può giocare come sa, è più tranquillo, può verticalizzare il suo gioco e tutta la squadra ne trae beneficio. Smalling è un altro fattore decisivo, come pure Pastore pare abbia ritrovato il piacere di giocare. Ma l’uomo nuovo di questa Roma è Zaniolo: cresce alla presentazione d’occhio, ha iniziato a segnare regolarmente. Al momento opportuno: vengono a mancare tuttavia Under, Pellegrini, Cristante, Mikitharian. Insomma, tanta qualità».
Roma-Napoli è un crocevia decisivo.
«Sì, per tutte e due. La Roma vincendo può fare il balzo in avanti. Il Napoli se perde finisce in una zona grigia. Contro l’Atalanta non ha giocato male, ma ha raccolto – fra Atalanta e Spal – solo due punti. E sono pochi. Ripeto: se il Napoli perde a Roma finisce lontano da tutto».
Pioli ha centrato la prima vittoria.
«La complicazione del Milan non lo può risolvere Pioli. Ha trovato il successo quattro gare, ma contro chi? Brescia, Verona, Genoa e Spal. E ha pareggiato con il Lecce. Queste sono le squadre che può battere il Milan».
Chiudiamo con Tudor, esonerato dall’Udinese.
«E’ un calcio troppo ingordo, che ha fretta di bruciarsi. L’Udinese ha 10 punti, non 3. Presentemente è sopra la zona retrocessione, insomma, deve essere successo qualche cosa, evidentemente non ci sta più fiducia, ma ripeto: questo nostro calcio brucia tutto molto in fretta. Per tale motivo dico bravo a Cairo: ha confermato Mazzarri dicendo che tutti i calciatori sono in discussione. Finalmente uno in controtendenza».
Image:Getty
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