Notizie Napoli Napolimania: #AncelottiOut? Il Napoli non c’è, adesso tocca a De Laurentiis | Primapagina

18 punti in 11 gare: al netto della Champions, che il Napoli non vincerà, la stagione del Napoli, al 2 novembre, ha già fallito il primo obiettivo stagionale. Perché è stato Ancelotti (padre) a spiegare che il secondo posto non bastava più, perché è stato Ancelotti (padre) a parlare di lotta per lo scudetto, perché il Napoli ha superato i 100 milioni di monte-ingaggi, perché il Napoli ha una bilancia passiva di 70 milioni fra entrate ed uscite, perché Juventus ed Inter sono forti, ma certo il Napoli non è scarso. Ciò che non è accettabile è come questa squadra non riesca a gestir palla nonostante i parecchi interpreti di qualità, non è accettabile che il Napoli conceda tanto campo agli avversari ad ogni loro avanzata, non è accettabile che non ci siano sincronismo ed intensità in una fase difensiva pure nelle letture più banali, come nel caso del gol di Zaniolo, nato da un lancio di 50 metri e con il Napoli terribilmente impreparato.

SOLUZIONI? Arrivati al 2 novembre, la stagione del Napoli rischia già di esser compromessa. Arrivare ai quarti di Champions è possibile, arrivare fra le prime 4 in campionato è possibile, disputare una buona Coppa Italia è, altrettanto, possibile. Tutto possibile: nulla di esaltante. L’hashtag #AncelottiOut già spopola, in giro (pure fra parecchi addetti ai lavori) il vento di vedove di Sarri spira che neppure la bora a Trieste. Una soluzione sommaria appartiene ad una risposta di pancia in un momento molto complesso. Non è la risposta che deve avere il Napoli, non è la risposta che deve avere la società. Vero che non è la risposta d’istinto che deve arrivare, ma una risposta deve arrivare: e non può sostanziarsi solo nelle polemiche post-gara per le decisioni arbitrali. La società deve chiedere una svolta all’allenatore o comprendere se è il caso di mettere praticamente l’hashtag menzionato: De Laurentiis deve sapere se il tempo di Ancelotti è già finito, se la squadra e lo team tecnico non sono più unite da un unico afflato. Se il margine per protrarre assieme c’è, allora si vada avanti: se non c’è si prenda una decisione pure dolorosa, ma giusta. Solo in questo modo può esser salvata una stagione che ha già visto, salvo rimonte da sogno, sfumare il primo obiettivo.