Il 3-3 col Torino aveva portato con sé diversi dubbi e un bel po’ di critiche. Qualche passaggio inconcludentemente e il trasferimento mal digerita di Gomez avevano scatenato sentimenti differenti rispetto al passato: fiducia sì, ma come se fosse a tempo. Gian Piero Gasperini ma ha nuovamente allontanato le critiche degli ultimi giorni raggiungendo la seconda finale in tre anni e chiudendo un cerchio iniziato proprio contro la Lazio nella coppa nazionale. Un traguardo importante per una società come l’Atalanta, adesso chiamata a mettere quella ciliegina sulla torta che manca in quattro anno e mezzo di gestione da parte del tecnico di Grugliasco.
FINALE RAGGIUNTA – La sofferenza, come al consueto, non è mancata. Nella prima frazione di gare i nerazzurri hanno giocato con un piglio completamente differente rispetto alla ripresa contro il Torino: due gol firmati da Zapata e Pessina a indirizzare l’incontro e tante possibilità create. Il 2-0 ma non ha scoraggiato la squadra di Gattuso, scesa sul terreno di gioco con una nuova veste nel secondo tempo: il 2-1 di Lozano su rimpallo è stata una doccia gelata per Muriel e compagni, calati fisicamente e in sofferenza: i fantasmi di sabato erano tuttavia vividi nella mente degli orobici. Dopo, come nelle più basilari regole del calcio, Pessina ha risposto Osimhen: gol mangiato, gol subito. La gestione intelligente e senza forzare troppo ha regalato l’ammissione alla finale.
CRITICHE ALLONTANATE – Gli ultimi giorni sono stati un po’ pesanti a Zingonia, con qualche critica di troppo su tutti i fronti. Prima il pareggio coi granata, in seguito un mercato gestito male: ci sono pochi esterni visti gli infortuni, il Papu non doveva partire. Diversi mantra per chi temeva uno scivolone dopo lo 0-0 del ‘Maradona’ di sette giorni fa. L’Atalanta era obbligata a vincere e la priorità – come sottolineato da Gian Piero Gasperini – era la gara di ieri in serata. Detto fatto, adesso l’appuntamento più importante è quello del 19 maggio per provare a portare a casa la coppa. Senza dimenticare il campionato, ma in maggior misura il Real Madrid.
CRITICHE ALLONTANATE – Gli ultimi giorni sono stati un po’ pesanti a Zingonia, con qualche critica di troppo su tutti i fronti. Prima il pareggio coi granata, in seguito un mercato gestito male: ci sono pochi esterni visti gli infortuni, il Papu non doveva partire. Diversi mantra per chi temeva uno scivolone dopo lo 0-0 del ‘Maradona’ di sette giorni fa. L’Atalanta era obbligata a vincere e la priorità – come sottolineato da Gian Piero Gasperini – era la gara di ieri in serata. Detto fatto, adesso l’appuntamento più importante è quello del 19 maggio per provare a portare a casa la coppa. Senza dimenticare il campionato, ma in maggior misura il Real Madrid.
Image:Getty
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