L’avventura di Raymond Domenech si sta chiudendo prima della fine dell’anno, eventualità che con tutta probabilità non sarebbe stata nemmeno quotata dai bookmakers. Il bilancio finale sulla panchina del Nantes dell’ex ct della Nazionale francese è di 4 pareggi e 3 sconfitte. E in maggior misura nessuna vittoria. Il che ha portato ad allungare la striscia negativa dei canaris di 15 gare.
L’ENNESIMO RIBALTONE DI KITA, LA RABBIA DEI TIFOSI –Waldemir Kita è un noto mangia-allenatori e con l’esonero di Christian Gourcuff è giunto a quota 17 tecnici allontanati in 13 anni. La scelta che ha portato il 26 dicembre ad annunciare Domenech non è piaciuta pressoché alla totalità dei sostenitori. Che a loro modo hanno dato il “benvenuto” al tecnico 68enne, alla sua prima seduta, ossia con un altoparlante vicino alle recinzioni del campo d’allenamento a trasmettere un messaggio provocatorio sulle note di una musica circense.
Le message des tifosi en marge du premier entraînement de #Domenech au #FCNantes pic.twitter.com/Nv46wok5ME
— Maxime Buchot (@buchotm) December 30, 2020
IN CAMPIONATO 27 ANNI DOPO – Va ricordato che Domenech non allenava dal 2010 ossia dalla disfatta alla guida della nazionale francese ai Mondiali in Sudafrica. Ma se dobbiamo risalire all’ultima esperienza in un club risale al campionato 1992-93, alla guida del Lione. E con la velocità del calcio è praticamente un’era geologica. Ma forse questa non è nemmeno la cosa più grave che i tifosi evidenziano.
LA DEROGA DOPO LE PROTESTE ANTI-RANIERI – Domenech effettivamente fu il detrattore portiere di Claudio Ranieri allorchè prese la guida del Nantes. Era il 2017 e Kita opta per l’allenatore romano, all’epoca 66enne e di conseguenza fuori tempo massimo al fine di diventare l’allenatore de in Ligue 1 (età massima 65). Fu concessa una deroga ma Domenech si scagliò contro la scelta della Lega: “Non posso acconsentire sulla deroga perché non l’abbiamo accordata a nessun allenatore francese” furono le sue dichiarazioni. A dicembre è stato per concludere lui a sfruttare la deroga, ironia del destino per guidare proprio il Nantes.
UNO STILE AGLI ANTIPODI DEL NANTES – Ma in maggior misura la scelta di Domenech è stata vissuta come una vera e propria provocazione di Kita: perché il Nantes ha una grande tradizione calcistica ed è stata oltre che una formazione vincente negli anni passati una vera e propria fucina di talenti (vedi Karembeu, Desailly, Deschamps) e si è distinta per la freschezza e il gioco piacevole. Chiamare un tecnico fermo da anni ma, cosa tuttavia più grave, dalle idee calcistiche agli antipodi rispetto alla cultura nantaise è stato considerato un affronto. E effettivamente sin dalle prime uscite si è visto un calcio sparagnino, un inno al “primo non prenderle”. Azzarderemmo persino a usare il termine “catenaccio” se non fosse troppo italiano per lui. Che ogni tanto funziona pure, basti vedere l’incontro d’esordio: 0-0 a Rennes col 28% di possesso palla.
LA FREDDURA SU MARADONA – È durato nemmeno due mesi Domenech, ma nel suo piccolo è riuscito a regalarci pure questa volta dichiarazioni come minimo discutibili. “Mi sarebbe piaciuto prendere Maradona, ma è morto” dichiarò inizialmente della finestra di mercato invernale.
Raymond Domenech è tornato as manager at Nantes.
He has tchance to prove he can say intelligent things when he opens the mouth.
Domenech: “Who would I sign?
Maradona, but he is dead”Possibilità denied pic.twitter.com/sIrclX58IK
— Tancredi Palmeri (@tancredipalmeri) January 9, 2021
IN BOCCA AL LUPO, KOMBOUARE – Il Nantes raccolto da Domenech dopo il 17° turno era 16esimo, virtualmente salvo nonostante la crisi. Nella giornata odierna è 18° e andrebbe a giocarsi uno spareggio con la terza in classifica di Ligue 2. L’ultima partita contro il Lille primo in classifica era praticamente persa in partenza. E forse per tale motivo ci saremmo aspettati di vedere Domenech in panchina pure nel fine settimana, in una partita più alla portata come quella contro l’Angers. Non sarà in questo modo, Kita ha stupito tuttavia tutti: al suo posto va Antoine Kombouaré, uno che fu esonerato dal Paris Saint-Germain con la squadra prima in classifica. Si merita il più grande degli in bocca al lupo.
Image:Getty
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