Raffaele Di Fusco è tuttavia fiducioso sull’approdo del Napoli in Champions. Dopo l’eliminazione dall’Europa League ai partenopei non rimane che il campionato: “Ho detto in questo periodo – spiega a Tuttomercatoweb.com l’ex portiere azzurro – che la sfida di ieri sarebbe stata ad ogni modo una svolta: il passaggio del turno avrebbe dato carica, in caso contrario Gattuso avrebbe potuto lavorare con una settimana intera libero. Ecco ora si possono preparare le gare e la Champions è tuttavia a portata di mano e può consacrarsi che ci sia una svegliata. La ripresa di ieri a livello caratteriale non è stato male: il primo è stato regalato, con un modulo adottato contro i bergamaschi per contenerla. Ma se devi vincere non serve, la prima metà della partita è stato toppato. Adesso ad ogni modo possono rientrare un po’ di calciatori, pure Mertens si sta mettendo in ordine. Il Napoli è tuttavia in orario per la Champions e sono fiducioso perché questi ragazzi non possono esser diventati brocchi. L’allenatore ha commesso degli errori ma ora la responsabilità è di tutti. C’è stata poca chiarezza sul tema allenatore fra gli altri aspetti, ma comunque le colpe vanno dallo team tecnico a quello sanitario, dai calciatori alla società. Non è mai colpa di uno solo. Basta ad ogni modo una partita per ripartire”
Che pensa dell’eventuale ritorno di Sarri?
“Con Sarri noi abbiamo visto il più bel calcio degli ultimi anni. C’era ma una rosa fatta apposta per quel tipo di gioco. Sarri ha bisogno di tempo e con lui occorre guardare più per molto tempo della punta del naso, ma con questa società non so se sia possibile. E’ da 4 anni che aspettiamo un terzino. Con Sarri bisogna cambiare molto di questa rosa e al tempo stesso serve un mercato immediato, il 99% fatto a giugno in modo da consentire a Sarri di lavorare bene nel precampionato. Ma negli ultimi anni abbiamo dal momento che gli acquisti di De Laurentiis necessitano sempre di tempi molto lunghi per essere perfezionati… E in seguito occorre ristrutturare l’organigramma, non c’è una persona che faccia da trait-d’union fra squadra e società, non c’è un dg. De Laurentiis si deve mettere in testa che non può fare tutto lui”
Image:Getty
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