L’arbitro italiano Daniele Orsato (che nel fine settimana ha diretto Parma-Spezia, ndr) è stato ospite a 90° Minuto su Rai 2, come prima iniziativa di apertura del mondo arbitrale da parte del nuovo corso AIA: “Il patron Trentalange ha dato una grande opportunità a tutti, l’AIA punta con trasparenza a questo progetto: sta a noi, e agli addetti ai lavori, cogliere l’opportunità e fare in modo che diventi una cosa abituale. Gli errori li facciamo, e penso che negli anni non ci siamo mai tirati indietro nell’ammetterli. Miglioreremo solo cercando di commetterne sempre meno”.
Da noi si fischia in maggior misura rispetto agli standard europei?
“Bisognerebbe controllare i numeri. Sinceramente io non cambio il mio modo di arbitrare fra Serie A e Champions, non ci trovo questa grande differenza”.
Allorchè crede di aver sbagliato, come si sente?
“Di certo non c’è felicità, si va a vedere subito la motivazione per cui si è sbagliato. Proviamo a lavorare sull’errore e non ripeterlo: siamo i primi ad essere molto critici sul nostro operato. Guardiamo più l’errore che la cosa positiva”.
Su Inter-Juventus di tre anni fa e il mancato secondo giallo a Pjanic cosa dice?
“Non serve andare a rivederlo dopo tre anni, sicuramente è uno sbaglio. La vicinanza dell’azione non mi ha fatto vedere quanto mostrato dalla tv: per me è stato un contrasto fisico subito, il VAR non poteva intervenire”.
Il VAR vi solleva da qualche fischio?
“Beato il VAR, perché ci aiuta sempre in maggior misura. Allorchè scendiamo sul terreno di gioco, vi assicuro, non pensiamo di avere quello: continuiamo a decidere, e se sbagliamo avremo quel salvataggio”.
Qualche cosa da correggere nel protocollo?
“Non vedo punti scoperti, se ci sarà da modificarlo lo faremo sicuramente per il bene del calcio”.
Preferibile dare confidenza o meno?
“Vi posso assicurare che negli ultimi anni il rapporto fra arbitri e calciatori, o allenatori, è migliorato tantissimo e ne ci dà contentezza. Ovvio che si possa fare sempre meglio, ma il dialogo deve sempre esserci”.
Che le ha riferito Ronaldo con la Roma?
“Che la palla era entrata, ma io ho risposto che non era in questo modo perché l’orologio non aveva suonato. Lui voleva solo sapere come funzionasse il meccanismo, tutto qui”.
Ci saranno più arbitri donne?
“Ci sono sempre più donne al livello degli uomini, e un esempio è la Frappart. Pure in Italia ci arriveremo: il gap fisico ora mai è ai minimi termini, e penso non dovremo attendere molto”.
Come vi porrete coi giovani?
“Sicuramente il patron dovrà avviare nuove strade per il reclutamento, e le idee nuove come arbitri che nel mentre giocano possono essere buone. A un giovane arbitro nella giornata odierna direi che si può arrivare a delle soddisfazioni nel calcio seppure non si sia grandi giocatori”.
Sarà superato il limite d’età?
“Ci sono delle regole e vanno rispettate, in questo modo come faremo se le cambieremo. A 45 anni io mi sento bene, e in questo modo gli altri, ma nella giornata odierna le regole sono queste”.
Serve una scuola del VAR?
“È allo studio il VAR in Serie B, e creare una scuola specifica aumenterebbe la competenza. Ieri in Parma-Spezia bravissimo a segnalarmi subito una cosa che l’assistente non avrebbe mai visto”.
Semplice arbitrare Parma-Spezia?
“Di gare semplici in Serie A non ne esistono…”.
Com’è arbitrare senza pubblico?
“Molto più complicato. Come manca ai calciatori, il pubblico manca anche a noi: ci ho arbitrato una finale di Champions senza, e credetemi che è davvero difficile. Speriamo di tornare alla normalità”.
Diffonderete gli audio dal VAR?
“Non abbiamo niente da nascondere, se le autorità decideranno questo sarà assente problema”.
Sono due anni e mezzo che non arbitra l’Inter. Spera di rifarlo?
“Chiedete al designatore, è lui che mi manda”.
D’accordo con una sinergia con le panchine per chiamare il VAR?
“Allorchè vengono introdotte novità che possano aiutare tutti, siamo d’accordo. Noi saremo sempre dalla parte del corretto, ma ci sarà chi prenderà una decisione. Ad ogni modo sì, può essere un’idea”.
Ci dà aggiornamenti sulla sala VAR unica?
“Ne abbiamo bisogno. Col VAR stiamo migliorando tutti, arbitri e giocatori”.
Finale di Champions la sfida più emozionante?
“Sarà indimenticabile”.
Allorchè crede di aver sbagliato, come si sente?
“Di certo non c’è felicità, si va a vedere subito la motivazione per cui si è sbagliato. Proviamo a lavorare sull’errore e non ripeterlo: siamo i primi ad essere molto critici sul nostro operato. Guardiamo più l’errore che la cosa positiva”.
Image:Getty
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