“Nella prima parte della gara abbiamo commesso molti errori e non siamo entrati molto bene sul terreno di gioco, nel secondo tempo avevamo la sensazione di essere padroni del campo e potevamo addirittura pareggiarla. Penso che quest’analisi sia sufficiente per comprendere che la complicazione non è nè di natura fisica, nè tecnica: è la testa a decidere il destino. Siamo dispiaciuti molto aver regalato tutti quei gol alla Lazio, è bastato poco per rivedere il consueto Benevento battagliero e ben organizzato. Adesso tocca a noi esperti trasmettere serenità ai più giovani, sarebbe uno sbaglio grossolano perdere coscienza dei nostri mezzi. Sono sicurissimo che raggiungeremo la salvezza, il calendario ci permette di affrontare Genoa, Udinese, Crotone e Cagliari quasi tutte fra le mura amiche e, senza paura, porteremo a casa il massimo per coronare il nostro sogno. Ripartiamo dal secondo tempo, contraddistinto da agonismo, spirito di sacrificio e pure un bel gioco. La Lazio è una formazione molto forte e non ci sono dubbi, ma tre gol su cinque nascono da disattenzioni che possiamo evitare tranquillamente. Non facciamoci prendere dalla frenesia, in questo campionato non ci siamo mai ritrovati fra le ultime tre e drammatizzare non serve a niente. Il Benevento c’è, darà tutto per la maglia fino all’ultima partita. Non si mette in imbarazzo una blasonata se non hai qualità e organizzazione”. In questo modo il giocatore difensivo Kamil Glik nell’intervista concessa a OttoChannel alla fine della sfida persa per 5-3 con la Lazio.
Image:Getty
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