Il primo ko dell’anno arriva in Europa League. Il Napoli perde in casa con lo Spartak Mosca un match che sblocca dopo pochi secondi con Elmas e pare essere sicuro di ottenere, ma che colpevolmente non chiude subito sfruttando la netta superiorità e le tante possibilità da gol. Dopo 30 minuti l’episodio che cambia il volto al match: una scivolata con la gamba alta di Mario Rui costringe il VAR a chiamare la review per il rosso che stravolge la sfida, rimette in partita lo Spartak fino a quel momento non pervenuto, complicando la serata dei compagni ed pure le rotazioni di Spalletti che parte con 4 cambi (Meret, Manolas, Elmas ed a sorpresa Petagna).
Il primo ko dell’anno arriva in Europa League. Il Napoli perde in casa con lo Spartak Mosca un match che sblocca dopo pochi secondi con Elmas e pare essere sicuro di ottenere, ma che colpevolmente non chiude subito sfruttando la netta superiorità e le tante possibilità da gol. Dopo 30 minuti l’episodio che cambia il volto al match: una scivolata con la gamba alta di Mario Rui costringe il VAR a chiamare la review per il rosso che stravolge la sfida, rimette in partita lo Spartak fino a quel momento non pervenuto, complicando la serata dei compagni ed pure le rotazioni di Spalletti che parte con 4 cambi (Meret, Manolas, Elmas ed a sorpresa Petagna).
La sconfitta è a tutti gli effetti una beffa perché il Napoli pure con l’uomo in meno ha l’opportunità di poter raddoppiare con Zielinski, a porta spalancata, ed indirizzare ad ogni modo la partita (“con quel 2-0 avremmo ad ogni modo vinto il match”, l’ammissione amara di Spalletti nel post-partita). Il polacco ma spreca tutto e Spalletti richiama prima in panchina Insigne per Malcuit, in seguito ad inizio secondo tempo lo stesso Zielinski per Anguissa (oltre a Petagna per Osimhen) dando l’impressione, confermata dal tecnico stesso nel post, di cambi pre-confezionati per gestire le forze in ottica di Firenze (solo Fabian e gli inamovibili Di Lorenzo e Koulibaly chiudono con 90 minuti).
Ad inizio del secondo tempo arriva il pareggio dello Spartak che ma anche con l’uomo in più concede spazi, spezzando le ripartenze con parecchi gialli (due da arancione, senza intervento del VAR), con la sfida che diventa una corrida, il Napoli che si innervosisce ed all’80’ viene infilato in transizione. La parità numerica viene ristabilita solo all’82’ col tardivo secondo giallo di Caufriez sul consueto Osimhen, ma una palla persa in uscita da Koulibaly porta al terzo gol che rende inutile l’assedio finale: il 3-2 finale conferma tutte le fragilità difensive di un avversario che ma torna in corsa nel girone e proverà a strappare punti nel doppio confronto col Leicester, ko a Varsavia. Il Napoli nella doppia partita consecutiva col Legia non avrà viceversa margine d’errore.
Image:Getty
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