Raul Riancho ha vissuto una carriera di corsa. E di gavetta. Dalle uomo dello team nelle categorie minori spagnole al Levante e al Rubin Kazan, fino al ruolo di preparatore atletico della Dinamo Kiev, è stato in seguito vice di Sergej Rebrov e da lì il secondo di Andrij Shevchenko con l’Ucraina. Il sessantunenne di Ontaneda è andato in seguito allo Spartak Mosca, prima come vice e in seguito come primo in carica, dopo l’esonero di Massimo Carrera, dell’importante club russo. Conosce perfettamente le dinamiche del pallone del gigante dell’Est e Tuttomercatoweb.com, con lui, ha effettuato una disamina de lo Zenit San Pietroburgo che nella giornata odierna partita la Juventus in Champions.
Raul Riancho ha vissuto una carriera di corsa. E di gavetta. Dalle uomo dello team nelle categorie minori spagnole al Levante e al Rubin Kazan, fino al ruolo di preparatore atletico della Dinamo Kiev, è stato in seguito vice di Sergej Rebrov e da lì il secondo di Andrij Shevchenko con l’Ucraina. Il sessantunenne di Ontaneda è andato in seguito allo Spartak Mosca, prima come vice e in seguito come primo in carica, dopo l’esonero di Massimo Carrera, dell’importante club russo. Conosce perfettamente le dinamiche del pallone del gigante dell’Est e Tuttomercatoweb.com, con lui, ha effettuato una disamina de lo Zenit San Pietroburgo che nella giornata odierna partita la Juventus in Champions.
Cosa pensa dello Zenit, della squadra, della sua stagione e in maggior misura perché una formazione russa non è tuttavia riuscita a fare il balzo in avanti in Europa?
“La stagione dello Zenit non è di gran livello quest’anno, in maggior misura in campionato, come nelle scorse stagioni. E’ vero che è primo ma sta facendo tanta più fatica che in passato. E in seguito negli ultimi anni le squadre russe in Europa non riescono ad avanzare perché, con lo stop di dicembre, gennaio e febbraio, l’intensità manca in mesi decisivi. E c’è pure un altro fattore: i calciatori stranieri presi in questa ultima fase solitamente non sono stati decisivi, con difficoltà di adattamento”.
A che livello è l’allenatore Semak?
“Un grande allenatore, molto attento alla formazione, ai dettagli, in costante crescita. Già come giocatore era un esempio di professionalità per tutti i giovani. Penso che il livello generale dei tecnici russi sia accresciuto, sono cresciuti, si sono aggiornati e questo aumenta considerevolmente il loro valore”.
Prima parlava di difficoltà di adattamento alla lega. Tuttavia per il campionato, a differenza di quanto accade in Europa, il numero di stranieri è davvero limitato.
“Il numero di stranieri in rosa o schierabili non deve condizionare il livello della competizione. In verità dico che non è il numero che condiziona il livello ma la qualità di chi arriva in Russia”.
Fra chi spicca c’è Azmoun, stella dello Zenit, forse nella giornata odierna a sorpresa in panchina.
“E’ un grande giocatore, e non ha tuttavia mostrato tutto il suo potenziale. Ha un gran colpo di testa, verticalità, sa anticipare la giocata, sa prendere le decisioni giuste. Penso che il suo salto in una grande competizione europea sia già in ritardo”.
Da ex tecnico dello Spartak, conosce bene l’avversaria in Europa League del Napoli e pure la Lazio affronta una russa, la Lokomotiv.
“Sulla Lokomotiv dico che sta affrontando una stagione irregolare, è un’incognita, il nuovo allenatore ha molto lavoro da fare. Lo Spartak mi pare essersi abituato e ambientato a idee e spunti di Rui Victoria, è in una fase certamente ascendente”.
Image:Getty
Segui le Ultime News Calciomercato del Napoli
Segui le Ultime Notizie Napoli Calcio