14.10 – Dopo le sconfitte contro Inter e Spartak, il Napoli torna al Maradona per ricevere la Lazio. Quest’nella giornata odierna alle 14.30, come di consueto, l’allenatore dei partenopei Luciano Spalletti presenterà la partita in conferenza stampa. Segui in diretta tutte le dichiarazioni su Tuttomercatoweb.com
14.10 – Dopo le sconfitte contro Inter e Spartak, il Napoli torna al Maradona per ricevere la Lazio. Quest’nella giornata odierna alle 14.30, come di consueto, l’allenatore dei partenopei Luciano Spalletti presenterà la partita in conferenza stampa. Segui in diretta tutte le dichiarazioni su Tuttomercatoweb.com
14.35 – Iniziata la conferenza con la stampa
Napoli in emergenza, è l’opportunità giusta per estrarre la mentalità pure da chi gioca di meno?
“Va bene ciò che si dice, ma facciamo delle precisazioni: il team è di il signor livello, già nelle prime gare era fuori Mertens per l’operazione, a centrocampo c’erano pochi per 3 gare ed abbiamo fatto ciò che volevamo. E’ chiaro che da queste risposte si darà un’impronta al cammino che vogliamo fare. Noi ma non dobbiamo dimostrare nulla, innervosirci o avere cose da ribaltare, dobbiamo lavorare ogni giorno in maniera seria, quella è la soluzione. Dobbiamo essere superiori a ciò che s’è offerto la volta passato, senza farci condizionare. E’ chiaro che se andiamo lì a Mosca, sapendo del clima del meteo e dello stadio, perché sono una grande realtà nel loro contesto, e dopo prendiamo una situazione dopo 30 secondi, il primo che deve fare un esame sul lavoro sono io. È necessario capire ciò che arriva ai singoli giocatori, è più importante ogni tanto un silenzio per ritrovare il comportamento anziché frasi fatte”.
Giornata suggestiva ed emozionante con la statua per Diego, che energia può dare? Qual è il suo ricordo di Maradona?
“Maradona è sempre nei pensieri dei giocatori, non solo dello sportivo per averlo ammirato, ma ci sono pure giocatori che vorrebbero ripercorrerne la grandezza, pure nelle canzoni che cantano. Durante la preparazione estiva in una cena sono venute fuori pure le canzone di Diego. In sintesi io dico che non importa comprendere se è stato un buon esempio o meno, il più grande numero 10 o no, ma ciò che è vitale è il vuoto che ha lasciato, la sensazione di spazio lasciato al nulla, lo smarrimento totale che non si era mai visto nella storia del calcio. Ed è riduttivo parlare solo di storia del calcio, è stato il più grande di tutti, ci ho giocato una volta contro e ricordo molto bene cosa creò come difficoltà. Per comprendere la sua anima, va ascoltato allorchè cantava forse più che visto sul terreno di gioco. La grandezza è come faceva sentire gli altri, quanto li faceva diventare grandi”.
Image:Getty
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