“Non amo parlare tanto dinanzi alle persone, io sono più un tipo che ama i fatti”. Kalidou Koulibaly è in questo modo, timido e riservato, uno che non ama molto i riflettori nonostante sia obbligato a starci molte volte. E’ il giocatore difensivo più forte della Serie A, l’idolo di Napoli, ma pure una persona molta attenta al tema razzismo. Ieri ha fatto visita a migranti e richiedenti asilo di Arci Mediterraneo, li ha incontrati e ha tenuto un discorso – riportato da Fanpage.it – con quei ragazzi:
“Non amo parlare tanto dinanzi alle persone, io sono più un tipo che ama i fatti”. Kalidou Koulibaly è in questo modo, timido e riservato, uno che non ama molto i riflettori nonostante sia obbligato a starci molte volte. E’ il giocatore difensivo più forte della Serie A, l’idolo di Napoli, ma pure una persona molta attenta al tema razzismo. Ieri ha fatto visita a migranti e richiedenti asilo di Arci Mediterraneo, li ha incontrati e ha tenuto un discorso – riportato da Fanpage.it – con quei ragazzi:
“Beh, non avete la forza di parlare, quello è la complicazione. Non avete la forza di essere ascoltati come me, non avete la forza che io ho. Ho “litigato” con queste discriminazioni… Io parlo per voi perché se voi non potete parlare io ho il dovere di farlo e me ho il diritto, fate parte della società come come faccio parte io. Allorchè succede qualche cosa ti dicono “vabbè non piangere, c’è di peggio”. Si è vero, c’è di peggio, per me c’è di peggio. Ma per questi ragazzi non credo ci sia di peggio, hanno avuto un percorso più complicato del mio. È un percorso che nessuno può immaginare, se tu non ascolti le loro storie non ci credi”.
Image:Getty
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