Vengono a mancare poco più di due ore al fischio d’inizio di Juventus-Napoli, la madre di tutte le gare da un torneo a questa parte. Cerchiamo di definire esattamente su ciò che potrebbe succedere questa sera, con abbondanza di condizionali: tanta confusione attorno a una partita molto sentita.
Vengono a mancare poco più di due ore al fischio d’inizio di Juventus-Napoli, la madre di tutte le gare da un torneo a questa parte. Cerchiamo di definire esattamente su ciò che potrebbe succedere questa sera, con abbondanza di condizionali: tanta confusione attorno a una partita molto sentita.
Il match è in forte dubbio ma confermata. Allo stato attuale, questa gara si dovrebbe giocare. La Serie A, come in tutti gli altri casi, non ha disposto il rinvio del match. Inoltre, gli azzurri sono volati a Torino e sembrano intenzionati a scendere sul terreno di gioco, nonostante una rosa oggettivamente falcidiata dalle moltissime defezioni ma che rispetta i requisiti previsti dal nuovo protocollo varato in giornata da via Rosellini. Pure la situazione del contagio in seno alla rosa degli azzurri non dovrebbe fornire regalare ulteriori sorprese durante la giornata, per quanto vi sia per lo meno un caso da fare chiarezza.
Intrigo Elmas. Tamponi dubbi, ma chi dovrebbe rinviare? Il calciatore della zona centrale del campo macedone aveva fatto registrare tre tamponi negativi e per tale motivo si è aggregato alla squadra. Il tampone a cui si è sottoposto ieri pare aver dato un esito incerto, per cui è stato riprocessato e se ne attende l’esito, in questo modo come quello di un altro giocatore il cui nome non è stato reso noto. Non è chiaro se, in caso di positività, ci sarà o meno un provvedimento che impedisca la disputa del match. Territorialmente sarebbe a questo punto competente l’Asl Torino, che ma pare intenzionata a rifarsi ai provvedimenti delle due Asl di Napoli, nessuna delle quali ha vietato il match di una formazione giudicata ad ogni modo un focolaio ambulante.
Zielinski, Rrahmani e Lobotka. Un altro caso riguarda questi tre calciatori. Non avendo tuttavia avuto la terza dose, a norma della circolare emanata dal Ministero della Salute il 31 dicembre sono stati posti in isolamento: conseguentemente, non potrebbero scendere sul terreno di gioco, limitando ulteriormente le opzioni di chiunque siederà sulla panchina del Napoli. La squadra pare ad ogni modo intenzionato, in forza di un’applicazione delle regole che ma contrasta con quanto detto in maniera esplicita e ripetuta dai dirigenti delle Asl coinvolte, a mandarli sul terreno di gioco. Gli altri elementi della squadra, avendo avuto la terza dose, sono viceversa tenuti all’auto-sorveglianza. Paradossalmente, normativa affabile, dovrebbero scendere sul terreno di gioco con la mascherina. Difficile che accada davvero. Ma in questa storia non ci sorprenderemmo di niente.
Image:Getty
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