Sulle colonne de La Gazzetta dello Sport troviamo una lunga intervista al professor Matteo Bassetti, direttore dell’Unità Operativa Clinica Malattie Infettive del San Martino di Genova: “Il protocollo è rimasto fermo a ciò che fu stipulato dopo il famoso Napoli-Genoa. E viceversa nel frattempo sono cambiate moltissime cose, pure a livello di conoscenza del virus. La complicazione nella giornata odierna è riuscire ad adattarsi a questa nuova variante, che è completamente diversa dalle altre. È arrivata l’a questo punto di cambiare le regole del gioco, perché con quel protocollo era solo questione di tempo: se il campionato non si ferma questa volta, si fermerà la prossima”
Sulle colonne de La Gazzetta dello Sport troviamo una lunga intervista al professor Matteo Bassetti, direttore dell’Unità Operativa Clinica Malattie Infettive del San Martino di Genova: “Il protocollo è rimasto fermo a ciò che fu stipulato dopo il famoso Napoli-Genoa. E viceversa nel frattempo sono cambiate moltissime cose, pure a livello di conoscenza del virus. La complicazione nella giornata odierna è riuscire ad adattarsi a questa nuova variante, che è completamente diversa dalle altre. È arrivata l’a questo punto di cambiare le regole del gioco, perché con quel protocollo era solo questione di tempo: se il campionato non si ferma questa volta, si fermerà la prossima”
In che modo cambierebbe lei le regole?
“Nella giornata odierna il virus va attaccato, non possiamo più farci attaccare dal virus. Ci sono già tantissimi calciatori vaccinati, mi pare oltre l’80 per cento. Un numero sufficiente di atleti per cambiare le regole: chi ha due o tre dosi di vaccino, se risulta asintomatico, dovrebbe essere libero di giocare e di svolgere il proprio lavoro”.
Image:Getty
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