Non ha rimpianti, Sinisa Mihajlovic. Nemmeno per le grandi possibilità che, nella sua lunga carriera, gli sono sfumate dinanzi agli occhi, ad un passo dalla completa realizzazione: “Con la Juve avevo fatto tutto – ha rivelato l’allenatore al Corriere dello Sport -, c’era l’indecisione di Conte: la società non voleva esonerarlo e lui prima se ne era andato e dopo ci aveva ripensato. Ad ogni modo cazzi loro. In quel momento erano liberi Allegri, Mancini e Spalletti, ma la Juve aveva scelto me. Con la Samp avevo definito una patronato entro la quale avrei dovuto dare una risposta definitiva e dal momento che con la Juve si andava per le lunghe rispettai la parola e firmai per un’altra stagione con Ferrero”.
Non ha rimpianti, Sinisa Mihajlovic. Nemmeno per le grandi possibilità che, nella sua lunga carriera, gli sono sfumate dinanzi agli occhi, ad un passo dalla completa realizzazione: “Con la Juve avevo fatto tutto – ha rivelato l’allenatore al Corriere dello Sport -, c’era l’indecisione di Conte: la società non voleva esonerarlo e lui prima se ne era andato e dopo ci aveva ripensato. Ad ogni modo cazzi loro. In quel momento erano liberi Allegri, Mancini e Spalletti, ma la Juve aveva scelto me. Con la Samp avevo definito una patronato entro la quale avrei dovuto dare una risposta definitiva e dal momento che con la Juve si andava per le lunghe rispettai la parola e firmai per un’altra stagione con Ferrero”.
Sei stato cercato pure dall’Inter, dalla Roma, dal Napoli.
“Sono come la bella Cecilia, tutti lo vogliono e nessuno lo piglia. Saltuariamente penso che se fossi andato alla Juve qualche cosa avrei vinto anch’io, tu che dici? Da giocatore ho ottenuto tutto, da allenatore mi sono preso qualche bella contentezza e sono sicuro che prima o dopo arriverà pure il grande club. Il Milan è una top, ma nel mio periodo lo era un po’ meno”.
Image:Getty
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