La doppia cifra nel mirino nonostante le complicazioni, numeriche e non solo, nell’avvicinamento alla sfida. La Juventus, detentrice della Coppa Italia, va a caccia della sua Supercoppa Italiana numero 10, dopo la nona conquistata lo scorso anno contro il Napoli, nella partita del Meazza contro l’Inter, campione d’Italia in carica. “Domani è una partita a sé, – ha raccontato Allegri alla vigilia, – in uno stadio meraviglioso contro la squadra più forte del campionato che arriva in un momento esaltante. Sarà una bellissima partita che non deve intaccare il nostro cammino qualunque sia il risultato. Dobbiamo giocare con entusiasmo, voglia e intelligenza cercando di portare a casa questa Supercoppa”.
La doppia cifra nel mirino nonostante le complicazioni, numeriche e non solo, nell’avvicinamento alla sfida. La Juventus, detentrice della Coppa Italia, va a caccia della sua Supercoppa Italiana numero 10, dopo la nona conquistata lo scorso anno contro il Napoli, nella partita del Meazza contro l’Inter, campione d’Italia in carica. “Domani è una partita a sé, – ha raccontato Allegri alla vigilia, – in uno stadio meraviglioso contro la squadra più forte del campionato che arriva in un momento esaltante. Sarà una bellissima partita che non deve intaccare il nostro cammino qualunque sia il risultato. Dobbiamo giocare con entusiasmo, voglia e intelligenza cercando di portare a casa questa Supercoppa”.
Senza Chiesa a tutti è richiesto qualche cosa in più.
Il primo trofeo dell’anno da giocarsi, ma tuttavia la ferita aperta del pesante infortunio di Chiesa. “So cosa vuol dire, – in questo modo capitan Chiellini, infortunatosi al ginocchio due d’anni fa, – perché l’ho vissuto. Lui è un giocatore in gamba, è una bella botta per lui innanzitutto ma per tutto il mondo del pallone italiano e per la Juve. Speriamo domani di potergli dedicare l’affermazione”. Intanto il ragazzo ha preso la decisione, di comune accordo con la società, di operarsi a Innsbruck dal professor Fink: prossimamente l’intervento chirurgico e in seguito il via all’iter riabilitativo. Di lui ha conversato pure Allegri soffermandosi in parte pure sui prossimi mesi senza di lui: “Ci ho disquisito dopo la gara e lunedì mattina, dispiace. Son cose che capitano e deve stare sereno perché è giovane e ha tempo per riprendersi. Per ovviare a questa mancanza tutti dobbiamo fare qualche cosa in più. Mercato? La squadra è questa e rimaniamo con questi, in seguito vediamo l’evolversi. Abbiamo tante soluzioni offensive e se c’è necessità alzeremo Cuadrado“. Tutti devono dare qualche cosa in più, questa la richiesta fatta nelle segrete stanze della Continassa e divulgata pure pubblicamente. In ogni reparto, in ogni zona, dentro e fuori dal campo. Sarà un’assenza molto pesante e per sopperirne è richiesto maggiore sforzo a tutti, iniziando da questa sera.
Tocca a Perin, Dybala verso la panchina.
Senza Chiesa, senza Ramsey, senza gli squalificati De Ligt e Cuadrado e con Bonucci e Danilo, tornati fra i convocati, a mezzo servizio, le opzioni di formazione sono pressoché obbligate per Max Allegri. De Sciglio in posizione esterna di destra, Rugani e Chiellini centrali, Alex Sandro, in ballottaggio con Pellegrini, a sinistra. Certi del posto Locatelli, Bernardeschi e Morata, tuttavia i dubbio gli altri con diversi ballottaggi che l’allenamento conclusivo di oggi andrà a sciogliere. McKennie, Rabiot, Bentancur e Arthur sono in corsa per due posti con i primi favoriti; va verso la panchina Dybala, tornato agli ordini da poco e con condizioni da gestire, con Kulusevski arma tattica in marcatura su Brozovic. E ci sarà Perin in porta, con Szczesny che arriverà a Milano solamente in giornata e si accomoderà in panchina per via del ciclo vaccinale avviato solo alcuni giorni fa. Può giocare, ma andrà in panchina in forza di una vigilia non proprio consueta. La concentrazione dovrà essere massima, in palio ci sta il primo trofeo stagionale.
Image:Getty
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