La strada per la salvezza del Verona si interseca con la via Emilia. Il distico con Sassuolo e Bologna chiuderà il primo segmento del girone di ritorno, prima della sosta per le nazionali e un conglomerato di impegni ben più probanti (solo fra febbraio e marzo, i gialloblù dovranno affrontare Juventus, Roma e Fiorentina in trasferta, e in seguito il Napoli in casa). Fare bene adesso è una necessità, per favorire un finale di stagione quanto più sereno possibile. Riuscirci è una missione carica di insidie: vuoi perché all’andata, contro queste due avversarie, sono arrivate altrettante sconfitte (tutte e due con Di Francesco in panchina), o perché le dimensioni del focolaio di Covid, seppur ridotte rispetto a qualche giorno fa, continuano ad essere un ingombro non da poco per le valutazioni di Tudor.
La strada per la salvezza del Verona si interseca con la via Emilia. Il distico con Sassuolo e Bologna chiuderà il primo segmento del girone di ritorno, prima della sosta per le nazionali e un conglomerato di impegni ben più probanti (solo fra febbraio e marzo, i gialloblù dovranno affrontare Juventus, Roma e Fiorentina in trasferta, e in seguito il Napoli in casa). Fare bene adesso è una necessità, per favorire un finale di stagione quanto più sereno possibile. Riuscirci è una missione carica di insidie: vuoi perché all’andata, contro queste due avversarie, sono arrivate altrettante sconfitte (tutte e due con Di Francesco in panchina), o perché le dimensioni del focolaio di Covid, seppur ridotte rispetto a qualche giorno fa, continuano ad essere un ingombro non da poco per le valutazioni di Tudor.
La speranza di qualche negativizzazione prosegue ad ardere (Montipò e Faraoni sono i due nomi più “pesanti” tuttavia positivi), ma con il passare dei giorni il margine che qualcuno recuperi per la trasferta di Reggio Emilia s’assottiglia sempre più. Il recupero di Magnani tampona parzialmente l’emergenza nel reparto arretrato, Ragusa e Cancellieri hanno sin qui avuto pochissimo spazio, se non in Coppa, ma restano risorse ad ogni modo utili in un momento come questo.
Gennaio, o quel che ne rimane, è dunque un mese molto caldo per l’Hellas. Non decisivo, ma in ballo c’è parecchio. Pure (e in maggior misura) sul mercato. Depaoli è già giunto e ha riempito la prima casella, quella del vice-Faraoni, indicata da Tudor. Un’operazione che non preclude necessariamente un altro rinforzo per le corsie: la fine del lungo calvario di Frabotta è prevista fra la fine di gennaio e le prime settimane di febbraio. C’è una bella differenza, tuttavia, fra recupero clinico e completo ritorno a regime. È questo scarto temporale a preoccupare il Verona, che pensa a un nuovo ingresso sulla fascia (Marchizza è il nome che, allo stato dell’arte, spicca rispetto agli altri). E in seguito attenzione alla difesa: va trovato un sostituto di Dawidowicz, e chissà che un’eventuale uscita di Casale, finito nell’orbita di mercato della Lazio, non possa spalancare le porte a un doppio innesto in quel reparto.
Image:Getty
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