Addio doveva essere e addio è stato. Con tempistiche differenti da quelle preventivate qualche mese fa, e a cifre più contenute rispetto a quelle ipotizzate nei mesi finali dell’anno scorso. Sta ma praticamente che il nastro del traguardo è stato finalmente tagliato, e il capolinea di questa lunga maratona ha condotto Antonin Barak a Firenze. Un’intesa che porterà nelle casse dell’Hellas 12 milioni di euro (2 di prestito oneroso più 10 di obbligo di riscatto condizionato), che potrebbero salire a 14 qualora venissero raggiunti i bonus individuali previsti dall’accordo con la Fiorentina.
Sale dunque a quattro la conta di addii illustri che hanno scandito la bella stagione di disarmo del Verona: dopo Casale, Caprari e Simeone, pure Barak abbandona la scialuppa per unirsi ad un equipaggio più ambizioso. Era nell’ordine naturale delle cose, dicevamo, perché la vendita del ceco – a differenza di quella di Caprari, tanto per citare un esempio – era prevista ancor prima che il mercato aprisse i battenti. E gli ostacoli nei quali ci si è imbattuti in queste lunghe settimane si sono rivelati ben più grandi di quanto ci si attendesse: Antonin piaceva a molti (Napoli compreso), ma non è mai stato la prima scelta di nessuno. Non finché Pradè non ha rotto gli indugi, bussando alla porta di Marroccu e mettendo sul tavolo l’offerta che in via Olanda attendevano da mesi.
Saranno giornate esattamente frenetiche sul fronte delle entrate: chiusa l’operazione per Kallon (l’ex Genoa ha già svolto le consuete visite dal medico, ufficialità attesa in giornata), si punta a rafforzare la trequarti con un nome pesante: in lizza, ad nella giornata odierna, ci sono Ilicic e Verdi. Si è viceversa raffreddata repentinamente la pista Alexandropoulos: la squadra pare aver virato su altri obiettivi, e rumors dalla Grecia riferiscono di un accordo imminente fra il Panathinaikos e lo Sporting Lisbona.
Image:Getty
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