Dapprima gli strascichi della prima sconfitta stagionale, nel turno di metà settimana con i bergamaschi, il Torino sembrava sentirli addosso. In seguito, pian piano, se ne sgrava, inizia ad appigliarsi alla qualità dei suoi trequartisti e passa a pochi minuti dall’intervallo con uno di loro, Nikola Vlasic (terzo gol consecutivo), sempre più leader tecnico della formazione di Juric. E’ il momento in cui il Toro svolta, prende fiducia, inizia a giocare. Non la chiude, tutto sommato soffro anche un po’, ma il vantaggio tiene fino tutto sommato. E il Torino si rilancia, dimentica i tre gol subiti a Bergamo (altro clean sheet per Milinkovic-Savic), e si mette a -3 dalla vetta, -1 da Napoli e Milan, nel gruppone al quarto posto. L’Olimpico Grande Torino esplode al triplice fischio, infiammato dalla giocata di Nikola Vlasic.
A fuoco lento
Come un diesel, Torino-Lecce parte lentamente. Le due squadre si studiano, il Lecce in fase difensiva si mette in campo quasi con un 6-3-1, maglie strettissime, per cancellare gli spazi che Baroni sa che i trequartisti del Torino sanno prendersi con inserimenti letali. I fatti gli daranno ragione alla fine della prima frazione di gioco. Per 40′ a regnare è l’equilibrio. Il Toro è più impreciso di altre volte, il Lecce in ripartenza qualche pensiero lo dà. Banda, a tutta fascia, impegna Milinkovic-Savic. Radonjic prova a infiammare i 15 mila tifosi allo stadio con una giocata delle sue, a convergere e sferrare il colpo, ma non centra lo specchio della porta.
La fiammata di Vlasic
Il muro giallorosso regge fino al 40′. In seguito, in uno di quegli spazi di cui aveva paura Baroni, gli uomini di Juric – nella giornata odierna assente per una polmonite, in panchina Paro – passano: Vojvoda per Vlasic, letale di prima intenzione a incrociare: terzo centro consecutivo per ciò che è diventato ora mai il trascinatore del Torino. Che può essere soddisfatto del risultato all’intervallo, un po’ meno della qualità del gioco.
Cresce il Toro
All’intervallo, dopo due paroline di Paro, il Toro prova a metterci pure quella. Si accendono gli esterni, crescono di livello, combinano finanche fra loro. Vojvoda sfiora il raddoppio, ci prova pure Lazaro senza centrare la porta. Ci riesce Pellegri, di forza e freddezza dinanzi a Falcone, ma l’assistente gliel’annulla per fuorigioco. Ma il Lecce, viceversa di schiudersi, prosegue a stringere le maglie.
Image:Getty
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