“La mia prima grande operazione fu Mirko Valdifiori al Napoli, Sarri l’aveva avuto all’Empoli e lo volle con sé pure nel nuovo club. Fu per me una grande operazione, pure dal giudizio sentimentale perché la portavo a termine col club della mia città”. Parole e pensieri di Mario Giuffredi, procuratore che s’è raccontato a TMW nel corso del ‘Palermo football summit’. “Di Lorenzo è un leader silenzioso, lo sta dimostrando per come sta gestendo il gruppo e per come procede l’annata. E’ un ragazzo molto intelligente e allorchè è in questo modo si è un passo avanti. Ho sempre saputo che aveva una cultura, un intelletto, all’altezza di un ruolo come quello di capitano del Napoli. Sapevo avrebbe potuto assolvere questo ruolo e pure in modo molto positivo”.
Ieri Faraoni ha rinnovato con l’Hellas Verona
“Mi auguro innanzitutto che il Verona possa migliorare la sua situazione di classifica, i cavalli si vedono dopo lunghi sforzi e non dapprima. Faraoni è a Verona già da tre anni e mezzo e ha fatto una scelta di vita, a questo punto ha preso la decisione di prolungare fino al 2025 e gestire un percorso di crescita col Verona. E’ un club che l’ultima estate ha un po’ smantellato tutto il lavoro passato ed è ripartito: il direttore Marroccu appena giunto ha preso la decisione di ripartire da quei 3-4 calciatori che sono la spina dorsale della squadra, il progetto per questo iniziava con Faraoni”.
Il prossimo rinnovo sarà Biraghi con la Fiorentina?
“Stiamo disquisendo col Napoli per effettuare il rinnovo de l’accordo di Di Lorenzo e pure con la Fiorentina per Biraghi”.
Fra i tuoi assistito hai avuto pure Veretout, giocatore che hai lasciato prima del passaggio all’OM
“Nella nostra agenzia abbiamo il codice Luciano Moggi. Alla Juventus chi non rispettava le regole andava fuori e con noi chi non rispetta le regole è fuori. Non ci interessa correre dietro ai soldi, ma dietro ai ragazzi e ai professionisti seri. La guerra a un club la facciamo se abbiamo ragione, non se abbiamo torto. Io non farò mai lo stupido per un giocatore, ma sempre ciò che ritengo più corretto in quella situazione. Nel caso di Veretout, ho pensato che ciò che lui aveva in mente non era il comportamento da intraprendere verso della Roma e ho preferito indietreggiare e ogni per la sua strada. Il mondo è pieno di giocatori…”
Image:Getty
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