Difesa e contropiede. In Spagna li vedono come una sorta di anatema. In Italia sono parte di una religione calcistica. Chi ha trovato il successo più mondiali? Vabè, lasciamo perdere. È curioso che l’accusa di catenacciari, che i cugini iberici si divertono a rimproverarci, venga mossa all’Inter di Simone Inzaghi. Una formazione che fa – e molto molte volte in questo anno l’ha fatto male, ma è un altro discorso – del possesso palla una delle sue armi fondamentali. In Serie A, soltanto Fiorentina (33’20” in media, 62,2 per cento) e Napoli (32’26” e 61,3 per cento) ne fanno più dei nerazzurri di Simone Inzaghi, che tengono palla per circa mezz’adesso ogni partita (30’25” per la precisione) e in termini relativi hanno una media del 55,3 per cento. Statistiche lontane da quelle del Barça, per carità: in Liga i ragazzi di Xavi arrivano a un possesso medio del 65,7 per cento. Ma sono numeri distanti da quelli di una formazione catenacciara. Cosa che effettivamente, di tutte le accuse possibili, nessuno in Italia si sognerebbe di muovere alla squadra milanese.
Nessuna vergogna nel catenaccio. E del resto gli spagnoli li abbiamo battuti sempre in questo modo. Da queste parti, da Xavi in giù, quasi tutti sembrano sicuri che l’Inter sia una formazione completamente votata alla difesa. Si chiuderanno, lotteranno, ripartiranno: cose che, ogni tanto pure sbagliando, i nerazzurri raramente fanno. Non è nell’indole della squadra, come minimo non a nella giornata odierna. È successo sette giorni fa a San Siro e adesso al Camp Nou si aspettano un bis di quella serata. Ebbene, non ci sarebbe niente di male: se il calcio sta cambiando, è già cambiato, ciò non toglie che qualche insegnamento del passato si possa mantenere. E se sai difenderti bene – cosa che, giova ripeterlo, in verità l’Inter non sempre sa fare – non si capisce cosa vi sarebbe da vergognarsi nel farlo.
Ma che sorpresa si attaccasse. A confortare, pure in maniera iconica, queste convinzioni barceloniste, il autobus dell’Inter parcheggiato al Camp Nou. Non in senso figurato: uno dei due bus che porta i nerazzurri è rimasto letteralmente nello stadio durante la notte, non è noto per quali motivi, ma realisticamente logistici. Sicuramente, niente a che vedere col piano gara di Inzaghi, se non per evocarlo e farci un po’ di sana ironia. Ecco, detto che la vergogna lasciamola per altre cose e in una gara a eliminazione diretta il calcio migliore lo gioca sempre chi passa, la vera sorpresa sarebbe se stasera Inzaghi proponesse una formazione non diciamo d’assalto, ma propositiva. Se invitasse a ripetere l’impresa mutilata di Liverpool, a testa alta ad Anfield senza troppi timori. Poichè Xavi immagina un undici di partenza super offensivo, se l’Inter rispondesse pan per focaccia – nelle idee più che negli uomini, quelli sono e quelli restano – avrebbe il fattore sorpresa dalla sua. Certo, rischierebbe e non avrebbe molti motivi per farlo. Ma alle volte la miglior difesa è davvero l’offensiva.
Image:Getty
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