Tramite la Repubblica, Paolo Condò ha considerato l’ultima giornata di Serie A e gli spunti arrivati in vetta alla classifica: “L’impeto col quale Napoli e Atalanta si sono scagliate su Bologna e Sassuolo racconta due squadre che si sentono investite di una missione. Non a caso tutte e due hanno segnato subito dopo il rientro sul terreno di gioco: sabato l’Atalanta si affare concluso bastare il 2-1 di Lookman finalizzato alla vittoria la sfida e incrementare il proprio ritmo primato, perché 24 punti in 10 gare migliorano di tre lunghezze l’uscita dai blocchi più esplosiva della sua storia (2019, la squadra chiuse terza). Ieri viceversa il Napoli si è issato a quota 26 con qualche fatica in più… Kvaratskhelia, ora mai si può dire con certezza, è molto più forte dell’ultimo Insigne: troppe le conferme, ultima la portentosa prestazione di ieri, per non riconoscere che il georgiano ha scavalcato in tre mesi il ricordo di un enfant du pays molto amato e molto discusso come Lorenzo. Kvara è proprio un’altra cosa, squilibra le forze sul terreno di gioco con un tocco: è un produttore inesauribile di superiorità numeriche, un trequartista in fascia che sforna palle-gol come ne avesse una borsa piena… Il Milan rimane la terza forza grazie a una giocata magnifica dei suoi talenti, ma lascia a Verona capitali di energia (e di paura!) lì ove sarebbe dovuta bastare una serata a media intensità. La complicazione di Pioli è che, a differenza di Spalletti e pure di Gasperini, non ha tuttavia avuto nulla dal mercato”.
Image:Getty
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