La Corea del Sud ha una nuova stella e se n’è accorto ieri il Ghana: è Cho Gue-sung, nato mediano e diventato dopo centravanti di successo. 24 anni, gioca in patria al Jeonbuk Hyundai ed è il capocannoniere del campionato nonché il miglior giocatore della Coppa di Corea. In concreto diventa punta poco più di un anno fa ma lo fa in questo modo bene che Bento lo considera un vero e proprio perno della sua formazione nell’attacco con Son e Hwang. Il modello è Harry Kane, la personalità certo non gli manca dal momento che è riuscito a imporsi in uno dei club più difficili e importanti in Corea del Sud. Una crescita, la sua, improvvisa pure dal parere fisico: alle scuole medie era il più basso della classe, ora è 188 centimetri e fra i più alti del campionato tanto, in una nazione con la media fra le più basse del mondo, tanto che sua madre, 177 centrimetri, “è alta e gioca a pallavolo”. Una stazza che gli ha permesso di infrangere pure un curioso primato: è il primo asiatico della storia a segnare una doppietta al Mondiale di testa.
Giocatore da scouting
Prima di Kim Min-jae, che il Napoli ha preso dai turchi del Fenerbahce, in Italia avevano giocato solo Lee Seung-woo, che l’Hellas Verona aveva prelevato dal Barcelona B, e il celebre Ahn Jung-hwan, al Perugia direttamente dalla Corea del Sud, dal Busan Daewoo Royals. Era il Perugia di Luciano Gaucci, quello degli azzardi e dello scouting estremo. Ora, tuttavia, un’italiana avrebbe il coraggio di tentare nuovamente di prendere un giocatore da un torneo in questo modo diverso come la K League e di portarlo in Serie A? Le limitazioni sugli extracomunitari certamente non aiutano la pratica, prima, azzerano quasi i tentativi. Ma Cho pare avere qualche cosa di diverso. Pare pronto per il grande salto. Non solo quello per le incornate (quasi) decisive.
Image:Getty
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