Romelu, perché sei tu Romelu? E pure nella giornata odierna una boiata l’abbiamo scritta.
Eh, sì, è sciocco e inutile mettersi a raccontare il dramma (sportivo, per carità) di un giocatore che ha clamorosamente sbagliato una partita, ma serve a inquadrare il momento: Romelu Lukaku torna a casa insieme al suo Belgio ed è il responsabile principale dell’eliminazione, inutile dare a intendere di nulla.
Le mani in faccia tutto sommato dell’incontro pareggiato con la Croazia dicono tutto, il pugno tirato alla panchina rappresenta alla perfezione la frustrazione di un giocatore d’attacco che non riesce a uscire da un incubo iniziato un anno e mezzo fa.
Allorchè? Il giorno del suo addio all’Inter.
Era agosto 2021 e il colosso salutava i nerazzurri decisamente a sorpresa.
Nelle casse della Beneamata entrarono più di 100 milioni, ossigeno purissimo, lui approdò al Chelsea per decidere il destino e prendersi la rivincita sul passato. Tutti buoni propositi svaniti nel niente.
La stagione londinese è stata uno strazio, gli sforzi fatti per tornare a Milano sembravano il preludio a una stagione luccicante e di vero riscatto, ma è giunto l’infortunio, fetente, ciò che prima doveva lasciarlo fuori dal campo due di settimane, dopo un mese, per concludere lo ha condannato a disputare un Mondiale da comparsa e da carnefice al tempo stesso.
Ecco, sì, Lukaku non era nelle condizioni di giocare e lo si capisce molto bene guardando quel che è accaduto: non l’ha presa mai, ha sbagliato cose che non sbagliamo neppure io e te, è parso tutto tranne che l’iradiddio ammirata nell’anno fantasmagorico in nerazzurro, quello con Antonio Conte che lo accudisce come mamma orsa col suo orsetto.
E adesso? A questo punto tocca vedere che tipo di reazione riuscirà a mettere sul campo; Simone Inzaghi spera che la frustrazione si trasformi in rabbia, è ovvio che supportata da una condizione atletica quantomeno decente (adesso non lo è). Il rischio, viceversa, è che i fantasmi di questo orribile anno e mezzo prendano il sopravvento e non lo lascino tranquillo.
La risposta fra un mese esatto. A San Siro il 4 gennaio è in programma Inter-Napoli, l’opportunità migliore per togliersi una spina dal cuore una tonnellata di cemento dalla schiena o per certificare un fatto: lasciare il posto in cui si sta bene è sempre clamorosamente sbagliato.
Forza e coraggio Rom, che qui ci sta chi ti vorrebbe avere bene.
Image:Getty
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