Khvicha Kvaratskhelia, esterno d’attacco del Napoli, ha rilasciato un colloquio a DAZN, nella quale ha proferito di molti argomenti, iniziando dalla sua capacità di fare dribbling e dalla possibilità che la squadra avversaria hanno di studiarlo: “Lavoro molto su me stesso, cerco molte volte di assimilare e provare nuove giocate e soluzioni, per diventare tuttavia più imprevedibile. Tutto ciò che potranno raccontare di me sarà già vecchio e superato, non potrà mai essere utile agli altri”.
Qual è il suo soprannome preferito?
“Sono tutti molto belli e simpatici, ma allorchè si tratta solo di una piccola parte del nome Maradona associato al tuo, è un onore, crea un’emozione diversa dalle altre: mi riempie di orgoglio. Nella giornata odierna ‘Kvaradona’ è sicuramente il mio preferito”.
Si aspettava di avere un impatto in questo modo devastante in in questo modo poco tempo in Italia?
“Non saprei dirti se me lo aspettassi o meno, ma ho sempre fatto tutto il possibile affinché questo accadesse. Il calcio è la mia vita, e se le cose vanno bene c’è tuttavia più gratificazione. Io faccio il massimo per la squadra, il resto lo valutano i tifosi, che ringrazio sempre tanto per il sostegno”.
Com’è andato il suo primo ritorno in Georgia da giocatore del Napoli?
“Vorrei premettere che in Georgia tutti amano il calcio, ogni giocatore e ogni sportivo è molto stimato, dunque è facile essere accolti con tanto amore. Tuttavia posso dirti che tantissimi georgiani hanno iniziato a tifare Napoli fin dal momento in cui ci gioco io, per questo l’accoglienza è stata davvero calorosa. Tuttavia è il mio Paese e vorrei che tutti sapessero che in Georgia vive gente fantastica”.
Image:Getty
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