La montagna ha partorito il topolino. Dopo una settimana di confronti, discussioni, polemiche con la stampa, pranzi chiarificatori e conferenze fiume, Danilo Iervolino decide… di non decidere. La partita col Torino doveva essere lo spartiacque dell’anno, la classica partita della svolta. Viceversa la Salernitana deve dire grazie al proprio portiere se non ha perso con ampio scarto a cospetto di un avversario totalmente padrone del campo, ma che mercoledì fece fatica in casa contro l’ultima della classe. I numeri, e non le opinioni e le chiacchiere da bar, inchiodano Nicola. C’è il +9 sulla zona retrocessione e questo non lo disconosce nessuno, ma 4 vittorie su 17 sono troppo poche per un club che ha investito 40 milioni di euro e per una formazione che può contare su una coppia d’attacco che ha disputato i recenti mondiali, su un top player come Candreva e su gente come Fazio, Mazzocchi, Coulibaly, Bonazzoli, Bohinen, Bradaric e Gyomber che non sono propriamente gli ultimi arrivati. In 33 partite ufficiali, il mister ne ha vinte soltanto 8 e, restando a questo campionato, sono stati dilapidati gli scontri diretti casalinghi con Empoli, Lecce e Cremonese che hanno portato in dote la miseria di due punti. Senza dimenticare che la Salernitana, negli ultimi 5 match, ha calciato in porta appena 6 volte (segnando 5 gol) peggiorando i dati di possesso palla, pericolosità in zona gol e presenza nella metà campo avversaria.
La società , ad ogni modo, ha preso la sua decisione. Nicola rimane (ora fino alla fine dell’anno), totale fiducia al DS Morgan De Sanctis e mercato basato in maggior misura su giovani di prospettiva, possibilmente a titolo temporaneo. La linea difensiva subisce mediamente due gol a partita ed è fra le più perforate del campionato, eppure una colonna come Gyomber è quasi scaduto e non ci sono trattative in entrata per centrali di spessore ed esperienza. In avanti congelato l’arrivo di Djuric, cui caratteristiche servirebbero come il pane in una formazione che ha difficoltà tattiche palesi. Si proverà a fare qualche cosa sugli esterni, laddove perdono quota per motivi economici le piste Zortea, Birindelli e Tripaldelli. Possibile l’arrivo, sia in posizione esterna di destra sia a sinistra, di qualche under che trova poco spazio nelle società d’appartenenza, low cost e senza incidere sulla famosa lista over. La botta si proverà a centrocampo, laddove sfumano i sogni Demme e Isco e si aspetta una risposta per Sarr che, nondimeno, Antonio Conte vorrebbe trattenere al Tottenham. L’alternativa si chiama Bove della Roma, fosse destinato alla partenza pure Kastanos si potrebbero fare valutazioni differenti. Per concludere una riflessione sui tifosi, quell’arma in più che ieri ha dato la spinta giusta arrivando come minimo al pareggio. L’Arechi ha segnato la partita e non è una novità , rispetto alla partita col Milan c’erano 13000 spettatori in meno (pure per una politica dei prezzi discutibile e in contrapposizione con quanto si prometteva un anno fa) ma la curva e gli altri settori hanno inciso come spesso accade. A fine primo tempo, ma, per la prima volta ci sono stati fischi assordanti. E Iervolino, pur decidendo di non decidere, non può sminuire gli umori di una piazza che merita davvero in maggior misura.
Image:Getty
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