Terza finale da allenatore dell’Inter, terza affermazione per Simone Inzaghi. In gara secca, l’allenatore nerazzurro non ne sbaglia una. È uno dei parecchi responsi che arrivano dalla Supercoppa vinta ieri in serata a Riyad, strapazzando un Diavolo apparso davvero pochissima roba. È tutto merito dell’Inter, è tutta colpa del Milan? Sono alcune delle domande che ci si può porre dopo una differenza di prestazione in questo modo drastica: il 3-0 sta strettissimo, non stretto, a Skriniar e compagnia. Un dominio totale, su una formazione che, fino a poco tempo fa, sembrava viaggiare a un’altra velocità rispetto al resto della Serie A. Nella giornata odierna non è più in questo modo, ma la crisi del Milan sono pur sempre fatti di Pioli. E i meriti dell’Inter sono innegabili.
Può essere la migliore del campionato. Non lo è, pure più di quanto dicano i dieci punti di ritardo dal Napoli capolista. Tuttavia il team libero di Inzaghi è di primissimo livello. Se al primo anno aveva gli alibi – che dopo tali non erano – di Hakimi e Lukaku via, al secondo ha avuto in dote una formazione nel complesso rinforzata dal mercato estivo. Sul belga, inevitabilmente, ci torneremo. La fotografia di ieri è quella di una formazione che, se vorrebbe avere, ha tutte le qualità per mettere sotto ogni avversario: non ha rischiato niente, ha sbagliato pressoché zero, è stata pericolosa e pure efficace in zona offensiva. Da qui a pensare che possa davvero recuperare la fuoriserie di Spalletti, ça va sans dire, ce ne passa. Specie ora dell’anno.
Ma perché non è sempre quella di Riyad? Remuntada o meno in disparte, è questa la domanda che legittimamente i tifosi nerazzurri si possono porre dopo una serata come quella di ieri. Gli accidenti, in effetti, pesano: proprio Lukaku è il grandissimo assente di una stagione tuttavia da raddrizzare. Si metta nel calderone Brozovic, ora mai lungodegente: aver inventato Calhanoglu play è un gran merito di Inzaghi, avesse avuto il croato sarebbe stato tutto più semplice. Zero dubbi. Al di là di questi aspetti, e di un calendario che ha visto l’Inter protagonista di quasi tutti gli scontri diretti in trasferta, poche volte ha dato una sensazione di solidità netta come quella di ieri col Milan. L’ha fatto, ma, nelle serate in cui pesava in maggior misura: la Supercoppa, il Napoli, le due grandi prove di Champions col Barcellona. Forse è squadra da luci della ribalta, ma in campionato è proprio negli scontri diretti che ha perso punti pesanti. È molto complicato da decifrare, ieri ha solo confermato le proprie immense potenzialità. Sulle capacità di Inzaghi, molto più di mister Supercoppa, non servivano particolari conferme. A lui, in fin dei compiti, il compito di trovare la risposta.
Image:Getty
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