Tutto come previsto. Il posticipo della domenica di Serie A andato in scena fra Napoli e Cremonese non ha lasciato spazio ad alcuna sorpresa, prima di ha confermato ciò che la classifica racconta di tutte e due le formazioni.
Napoli dominatore, Cremonese fragile
Il netto 3-0 finale rende giustizia ad un Napoli sempre più consapevole della propria forza, in grado di vincere agilmente le gare pure allorchè rischia di complicarsi la vita senza compagnia (vedasi le opportunità concesse agli ospiti nella prima mezz’adesso). Dall’altro lato c’è viceversa la solita Cremonese, brava a indurre all’errore l’avversario (ma solo allorchè si sfidano le big) e goffa allorchè si tratta di realizzare le azioni offensive. La scelta di schierare Vasquez come esterno sinistro, dopo rinnegata da Ballardini all’intervallo, ha inciso pesantemente sulla partita: prima con la grande opportunità del messicano sciupata nella parte interna dell’area, dopo con i parecchi duelli persi verso del connazionale Lozano.
Ballardini è fiducioso, la classifica viceversa piange
Nell’analisi post partita l’allenatore dei grigiorossi è andato oltre il risultato, dicendosi convinto che prestazioni del genere (al netto di errori tecnici evitabili) porteranno alla prima vittoria. Un discorso comprensibile, in quanto volto a non colpevolizzare ulteriormente un team appesantito dalla affannosa ricerca dei tre punti e ridotto all’osso dal mercato invernale, ma pure valido fino ad il signor punto: con sedici partite rimanenti il rischio di incappare in altre brutte figure pare concreto. Pure il suo predecessore Alvini, prima dell’esonero, parlava di potenziale importante e prestazioni da valorizzare con i risultati. La realtà ma vede una formazione a secco di successi dopo ventitré giornate di campionato, sempre più fragile ed insicura nei propri mezzi. Non i migliori presupposti per affrontare la seconda parte di stagione.
Image:Getty
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