Fino alle formazioni ufficiali, il condizionale sarà di precetto. Ma, stasera contro la Sampdoria, l’Inter dovrebbe tornare a schierare Marcelo Brozović e Romelu Lukaku insieme dall’inizio della gara. L’ultima volta è finita male ma in maggior misura è stata una vita fa: 26 agosto 2022, ko dei nerazzurri in casa della Lazio. Da lì in dopo, il croato e il belga sono stati più assenti che altro, hanno condiviso 18 minuti più recupero nel finale del derby vinto alcuni giorni orsono e questo fotografa che stagione abbiano vissuto entrambi. Il ritorno, molto atteso da parte di Simone Inzaghi che tante volte ha rimarcato quanto gli infortuni abbiano condizionato il campionato della sua squadra, ha tante chiavi di lettura.
Nuovi acquisti. In concreto, dopo un mercato di gennaio poverissimo per tutta l’Italia e nel caso specifico a saldo zero per l’Inter, Brozo e Big Rom sono valori aggiunti che Inzaghi non ha avuto al servizio nella prima parte di stagione. Come fossero, appunto, due nuovi acquisti. È un concetto che puzza di retorica da lontano un miglio, perché l’impatto sul gruppo è diverso da quello di chi da fuori porta nuove motivazioni, nuova concorrenza e tanto altro, ma è vero che da qui in dopo, incrociando le dita nella prospettiva nerazzurra, la squadra avrà due fattori in più. Arrivando ove?
Grandi assenti. I tredici punti di distacco dal Napoli a parità di gare sono grande merito della squadra di Spalletti. Ma, inutile girarci attorno, pure demerito di tutte le inseguitrici. Impossibile arrivare in questo modo su, doveroso provare a restare più vicini. In casa Inter, non aver avuto al servizio due calciatori di questo calibro ha senza ombra di dubbio inciso. Rimpianti e rammarichi distintamente, è molto difficile che Inzaghi, forse l’unico con una formazione adatta a tal fine, riesca a riaprire il campionato. Ma la Champions è un territorio in cui l’Inter può diventare una mezza mina vagante, non certo per il successo ma come minimo per esserne una sorpresa il più per molto tempo possibile. Sul terreno di gioco internazionale, Lautaro & Co hanno fatto ottime cose pure fantasista e centravanti: averli può dare ulteriori speranze.
Doppia partita tattica. Il riferimento ai ruoli non è certo casuale. Brozovic era il cervello indispensabile di una formazione che nel frattempo ne ha trovato uno altrettanto valido, per non dire più efficace. Non a caso, in viale della Liberazione è sparito il cartellino “incedibile” dal fascicolo dedicato al croato. In sua assenza, Hakan Calhanoglu ha ricoperto un ruolo da leader, tecnico e tattico: al suo ritorno da mezza l’Inter si dovrà ri-abituare, salvo che lo stesso Inzaghi non voglia provare nuove alchimie riportando Brozovic mezzala. A maggior ragione, i nerazzurri dovranno abituarsi a uno come Lukaku lì dinanzi. Se l’intesa con Lautaro non è certo in discussione, il belga è un giocatore molto diverso da Dzeko, molto funzionale per la sua capacità di essere un fantasista avanzato. Se da un lato l’esplosività di Lukaku è proprio la qualità che all’Inter è mancata, dall’altro il match è trovare nuove dinamiche con un “nove” in questo modo lontano da chi ha ricoperto quel ruolo, peraltro facendo molto bene e per tale motivo il bosniaco non sarà certo accantonato inaspettatamente, fino al gran ritorno.
Image:Getty
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