Alla vigilia della gara di campionato contro l’Empoli, il tecnico del Napoli Luciano Spalletti alle 13.45 risponderà alle domande della stampa nella sala conferenze del Training Center di Castel Volturno. Su Tuttomercatoweb.com, come al consueto, la diretta testuale della conferenza stampa.
13.50 – Inizia il consueto incontro con i giornalisti di Spalletti: “Ho appreso da poco della morte di Costanzo, sono molto dispiaciuto, perdiamo un uomo importante per le tante cose che ha fatto e sono vicino al dolore della famiglia”.
La scorsa stagione ad Empoli il punto più basso? Quel momento ha aiutato a costruire questo Napoli?
“Credo ci siano stati passi avanti importanti dopo le sconfitte, la lettura e le gestioni di situazioni simili è stata ammortizzata bene. E’ una partita delicatissima per la loro precisa geometria tattica, noi dovremo dilatare la loro compattezza. Loro hanno un modo di giocare che viene da lontano, sanno stare sul terreno di gioco molto bene, hanno giocatori forti, fortissimi tipo Vicario, ora mai ne parlano tutti, Parisi, Baldanzi, sono giocatori che noi ci troveremo il prossimo anno nelle grandi squadre a confrontarsi per l’alta classifica e già adesso sanno come comportarsi sul terreno di gioco, in seguito c’è l’esperienza di Luperto che abbiamo avuto e doveva giocare regolarmente, tutti segni della difficoltà della sfida e dovremo essere bravi. Lei ha mai fatto il fabbro? Io sì, con gli occhiali da fabbro si vede solo dinanzi, lateralmente no perché c’è la barriera”.
Ad Empoli lei ha iniziato, com’è cambiato Spalletti e come immagina il traguardo?
“Sono partito da lì e sono molto grato ad Empoli, dal momento che l’ha citato facciamo una parentesi corretta. Nel calcio cerchiamo continuamente modelli da cui prendere qualche cosa e per lavorare in maniera corretta bisogna assimilare e da quelle parti c’è possibilità di vedere come si fa calcio. Lì di spunti su come fare calcio e di una visione futura se ne possono trovare parecchi. Io sono stato favorito nel lavorare lì con quella impostazione, 7 anni fra allenatore e giocatore, 20 da tifoso, ne ho avuto benefici e strada facendo si fanno nuove esperienze”.
Image:Getty
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