La gara perfetta per una notte magica, indimenticabile. Sia per la Lazio, che rompe l’imbattibilitá casalinga del Napoli e dà una sterzata imprevista nella lotta Champions, e sia per Sarri, che vince per la prima volta da ex in panchina contro il Napoli. Lo fa grazie a una gara preparata in maniera impeccabile con la sua Lazio, brava interpretarla al meglio tanto a livello d’atteggiamento quanto sul piano tattico. Fra gli accorgimenti sul terreno di gioco, uno è stato l’ago della bilancia: gli intermedi (Milinkovic e Luis Alberto) molto più alti del consueto per accorciare su Lobotka, la fonte primaria in fase di costruzione del Napoli.
E dopo la scelta di Vecino titolare in mediana. Una decisione presa sicuramente per garantire più protezione alla difesa, priva di Casale squalificato. E forse pure per una questione di carisma ed esperienza. L’uruguaiano prima della gara aveva spiegato come fossero necessarie “tranquillità” e “serenità” nel giocare gare in questo modo delicate, in uno stadio del genere. Lui, abituato pure in Nazionale ad affrontare campi ostili, lo è stato sul campo di gioco. Pronti via avrebbe giusto subito la rete, salvato sulla linea da Di Lorenzo. In seguito, nel secondo tempo, spacca la porta di Meret con un siluro di destro di controbalzo dai 20 metri.
Zero a uno sul tabellino finale, tre punti per la Lazio che ora si può godere il fine settimana di Serie A sperando magari in un passo falso delle diretti concorrenti per la Champions: con una partita in più, i biancocelesti sono secondi a +1 dalle milanesi e +4 dalla Roma che affronterà domenica la Juventus.. Nessuno aveva vinto a Napoli questa stagione, ci sta riuscita la banda di Sarri: non può essere una vittoria come le altre. Certo è che a questo punto la Lazio deve evitare cali di tensione contro le medio piccole per non vanificare l’impresa del Maradona.
Image:Getty
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