Come va la Lazio allorchè non c’è Ciro Immobile? È sicuramente un andamento ondivago, perché non ci sono pareggi nelle sette partite in cui era assente il capitano biancoceleste. Vittoria con il Midtjylland e sconfitta con il Feyenoord in Europa League – con conseguente retrocessione in Conference – vittoria con il Bologna in Coppa Italia. In campionato due sconfitte, pure pesanti, con Juventus e Salernitana, due vittorie contro Atalanta (0-2) e Milan (4-0) quasi a mettere in ordine il bilancio che recita: quattro vittorie e tre sconfitte, appunto.
Per questo non è facile fare le carte all’attacco della Lazio, con Felipe Anderson che verrà messo da centravanti fino alla sosta per le Nazionali. Una soluzione simile a quella trovata con Mertens negli anni di Napoli, facendolo diventare un discreto goleador, piuttosto che farlo partire dall’esterno. Aspettando che la scelta ripaghi Sarri, c’è ma una nuova stabilità nel reparto arretrato. Perché nelle ultime cinque gare, inserendo pure la doppia partita contro il Cluj, la Lazio non ha subito nemmeno un gol. Da Casale, Patric e Romagnoli, come cambiano gli addenti il risultato no.
In questo modo la retroguardia, la seconda meno battuta, è diventata il fiore all’occhiello del 4-3-3 biancoceleste. Lazzari e Marusic in posizione esterna di destra, Hysaj e Pellegrini a sinistra, la Lazio è riuscita a diventare solida e affidabile.
Image:Getty
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