Il Sassuolo dei giovani. Il Sassuolo degli italiani. Solo che da due di anni a questa parte la strategia e la filosofia del club neroverde ha cambiato direzione, diventando più internazionale. Aprendo i propri confini, non limitando la ricerca del talento al nostro paese ma andando a cercare rinforzi e calciatori pure lontano dall’Italia. Il reparto guidato da Davide Cangini, aveva già lavorato in neroverde dal 2015 al 2018 prima di diventare chief scout dell’Atalanta fino all’inverno del 2020, ha palesato di aver intessuto trame di mercato e disegnato un percorso per il futuro ben diverso da quello scritto fino a questo momento.
I colpi in Sudamerica
Agustin Alvarez, preso per 12 milioni di euro dal Penarol, è la scommessa del dopo Scamacca che per ora si sta integrando e sta dando frutti solo all’orizzonte. Ma la squadra della famiglia Squinzi ha le idee chiare: non volere tutto e subito ma prendere calciatori capaci di integrarsi, di comprendere il metodo dell’allenatore e la filosofia societaria e dopo diventare col tempo dei cardini radicati del progetto. In questo modo il Sassuolo non ha fretta con l’attaccante uruguaiana, in questo modo come non ne ha avuto per esempio con Ruan, diventato dopo un perno della formazione. Prendete l’esempio di Matheus Henrique: sembrava a un passo dall’addio a gennaio, dopo da due mesi a questa parte è entrato a far parte dei titolari di Dionisi ed è diventato un giocatore cardine della formazione emiliana.
Laurienté la perla e gli occhi sulla Scandinavia
Spendere, senza paura di farlo. Allorchè si crede nelle proprie idee, in questa inversione di filosofia, è corretto non temere di fare investimenti importanti. Come gli oltre 10 milioni per Armand Laurienté, ieri due gol e un assist contro la Roma, preso dal Lorient e soffiato al Torino e calciatori che ha su di se le mire delle grandi d’Italia (il Napoli su tutte) e già un conto in banca per il Sassuolo. Detto che le scommesse all’estero non sono mai mancate (Maxime Lopez dal Marsiglia lo racconta al meglio), è nelle ultime due stagioni che il mirino si è spostato verso nuovi orizzonti. La Turchia era stata una delle mete più interessanti per il mercato del Sassuolo, lo sta diventando per questioni di costi, età e prospettive adesso la Scandinavia. Gli arrivi (pure se dal Belgio) di Kristian Thorstvedt dal Genk e dopo di Emil Ceide dal Rosenborg (lui dalla Norvegia) lo raccontano al meglio. E pare solo l’inizio di un nuovo percorso virtuoso disegnato per il futuro del Sassuolo: nessun obbligo di vendere, come spesso accade, ma la disponibilità a far partire chiunque. E nessuna paura di spendere, ora senza confini.
Image:Getty
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