Il Napoli che va a tavoletta da inizio stagione si è ritrovato nella fase decisiva col fiato corto. Lo ha riconosciuto alla fine della gara contro il Milan, Luciano Spalletti. L’allenatore di Certaldo paga una condizione generale che non è ottimale: il primo incontro è stata giocata senza punte, il ritorno con un Osimhen che arriva da un infortunio: “Ha lottato fino in ultimo ma si è allenato tre giorni insieme alla squadra e allorchè sei in questo modo vicino all’incontro non è che fai allenamenti ove alzi il livello di costruzione e pressione”. Insomma il calciatore più decisivo della squadra, autore di 26 gol in 31 gare, non poteva essere al meglio. E lo si è visto, al netto del gol segnato ora mai troppo tardi.
Gli infortuni in corso d’opera di Politano e di Mario Rui, che si aggiungevano alle squalifiche di Kim e Anguissa hanno fatto il resto. Questa squadra non ha mai fatto un grande turnover del corso dell’anno, lo dicono i numeri: Lobotka ha giocato tutte e 41 le gare; Di Lorenzo, Zielinski, Meret ed Elmas 40; Kim 39. Spalletti parla di “fiato tirato” per giustificare la prestazione di Kvaratskhelia, peggiore sul terreno di gioco al “Maradona” e allarga il discorso in generale: “Ci ha minato la pausa nazionali, per gli infortuni rimediati, per i campi in cui i miei calciatori sono andati a giocare. Calciatori tornati stanchissimi”. Per la cronaca ben 16 calciatori sono stati convocati con le proprie selezioni. La sconfitta in campionato contro il Milan è stato il primo campanello d’allarme. Spalletti non è riuscito a porvi rimedio nelle successive due. Fortuna che il campionato è al sicuro.
Image:Getty
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