“La complicazione attaccanti è serio”. Parole e musica del commissario tecnico della Nazionale italiana Roberto Mancini in merito ai calciatori convocabili per la formazione azzurra a caccia della qualificazione al prossimo Europeo e non solo. Un problema a cui l’allenatore jesino ha posto, per adesso, rimedio “importando” dall’Argentina Mateo Retegui, centravanti del Tigres nipote di emigrati italiani, capace di mettere a segno due gol nelle prime due apparizioni in azzurro.
Il calciatore di proprietà del Boca Juniors, ma, non può essere senza aiuto la soluzione alla mancata esplosione di nuovi attaccanti nel Belpaese. Mancini, come già palesato, non ha avuto problemi né a puntare sui giovanissimi, né a scendere di categoria per reperire elementi utili. E in questo caso è il Frosinone, fresco di promozione in Serie A, a poter essere un bacino dal quale attingere.
Nella formazione di Fabio Grosso ci sono, difatti, ben cinque attaccanti, tre punte centrali e due esterni offensivi che nella stagione in corso hanno superato le 30 gol e solo uno di questi ha più di 24 anni. Samuele Mulattieri, Giuseppe Caso, Roberto Insigne (l’antico in questione), Luca Moro e Gennaro Borrelli possono dunque essere il carburante per il rilancio del parco attaccante azzurro alle dipendenze di Mancini? Forse.
Il dubbio, che riguarda nello specifico Mulattieri e Moro, è legato più alle prospettive future che alle loro qualità. Gli altri tre giocatori, difatti, sono di proprietà del Frosinone e molto con tutta probabilità faranno parte della formazione che affronterà il prossimo anno la Serie A. Avendo, in questo modo, modo di misurarsi con un torneo più complesso che permetterà loro di crescere e, al tempo stesso, trovare un minutaggio maggiore rispetto a piazze di maggior cabotaggio.
Image:Getty
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