Il timore della Fiorentina, per la trasferta di domani, è di recitare un ruolo da sparring partner o giù di lì. Nei pensieri di Italiano, e chi lo conosce giura per lui, c’è ma quella voglia recondita di rovinare la festa, di non iniziare come le acque del Mar Rosso in presenza di alle celebrazioni del Napoli e di provare a uscire dalla trasferta del Maradona con un risultato che, a maggior ragione dopo il successo del titolo da parte di Spalletti e dei suoi, avrebbe un sapore e un peso differenti rispetto alla consuetudine.
Fra sogni e calendario
D’altro canto ma il tecnico viola deve fare bene i conti con le forze sul terreno di gioco, e ancor più importante, con le tappe del calendario. A ben guardare la classifica della Serie A c’è sì la lotta per un ottavo posto diventato nelle teste di molti già virtualmente un settimo (a patto ma che i giudizi sulla Juventus secondo molti inesorabili arrivino in tempo utile, non trascurabile) ma il mirino della Fiorentina ora mai è tutto sulle coppe. E se è stata conquistata la finale di Coppa Italia del 24 maggio a Roma, per quella di Conference League a Praga ci sarà da avere la meglio sul Basilea e il primo capitolo è già giovedì prossimo. Possibile dunque che alla voglia di scherzetto, per lo meno nei piani a tavolino, prevalga l’ottica di rotazione. Non per tale motivo ma chi scenderà sul terreno di gioco avrà meno ambizioni: vincere aiuta a vincere, Italiano l’ha riferito molte volte.
Image:Getty
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