Fiorentina, la scampagnata di Napoli come da piani. Per molti la testa era già al Basilea

Fiorentina, la scampagnata di Napoli come da piani. Per molti la testa era già al Basilea

Il pasillo de honor, la prima frazione di gara ben giocato, il turnover sì ma solo in parte… Ci perdonerà Vincenzo Italiano e chi per lui se ci permettiamo di sostenere che a Napoli, ieri, tutto sommato si è scherzato. Era tutto troppo apparecchiato per la passerella tricolore dei freschi campioni d’Italia, se in più ci si mette che per larghi tratti la Fiorentina ha dato l’impressione – e con tutte le sue ragioni – di star pensando già ad altri impegni, ecco che il quadro è dipinto. D’accordo, forse è un po’ esagerato.

Due obiettivi, in seguito l’8° posto
Ma non è del tutto irrealistico sostenere che più di una scelta di Italiano abbia lasciato in secondo piano l’impegno del Maradona in ottica di giovedì e seguendo gli assunti della teoria della conservazione delle forze. Davanti, l’ha riferito chiaro e tondo il direttore sportivo Pradè nel post-partita. Fuori fra gli altri capitan Biraghi, Mandragora, Ikone e Cabral tenuto a Firenze per evitare rischi. All’orizzonte c’è il Basilea, ex squadra del centravanti brasiliano ieri sostituito più che degnamente da Jovic (una delle vere note positive che l’allenatore si porta a casa da Napoli), c’è l’andata della doppia semifinale di Conference League, uno dei due grandi obiettivi rimasti. L’altro, saremo tuttavia perdonati, non è l’8° posto in campionato: in una scala di importanza, staziona nelle retrovie. Si è visto al Maradona, e non è una colpa.

Image:Getty

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