La Salernitana si regala un finale di stagione da top club, il migliore della sua storia. I numeri certificano in modo inequivocabile la crescita di una formazione capace di congedarsi dal suo pubblico con una super remuntada a discapito dell’Udinese, una vera e propria vendetta sportiva dopo il pesante e clamoroso 0-4 dell’anno scorso. Sotto di due gol e in emergenza, la formazione di Paulo Sousa l’ha riaperta con una magia di Kastanos, l’ha pareggiata con una punizione perfetta di Candreva e l’ha ribaltata nel sesto minuto di recupero grazie al classico gol dell’ex da parte di Troost Ekong servito dal neo entrato Sambia. Ma ieri ha funzionato quasi tutto alla perfezione. Sugli spalti erano in quasi 28mila, la festa post partita ha scatenato l’entusiasmo dei tantissimi bambini presenti, c’è stato l’esordio di Antonio Pio Iervolino (nipote del patron, impatto decisamente positivo) e Sousa ha confermato d’aver rinnovato l’accordo per le prossime due stagioni. “Portaci in Europa” cantava l’Arechi rivolgendosi al patron, capace di cambiare la storia della Bersagliera in un anno e mezzo pure grazie alla collaborazione dei vari Milan, Fimmanò e De Sanctis. I numeri, effettivamente, sono da squadra che può lottare per la zona sinistra della classifica. 13 risultati positivi su 15, punti contro tutte e 19 le formazioni della A, 48 gol segnati, Arechi inviolato da tre mesi, risultati di prestigio a Milano, Roma (due volte), Torino (il famoso 2-2 con la Juve) e Napoli, Dia terzo nella classifica marcatori, Ochoa fra i primi in Europa per parate decisive. E dopo Mazzocchi che torna in Nazionale, altri 12-13 giocatori che sono stati stabilmente convocati dai rispettivi selezionatori, Salerno quinta in Italia per presenze sul terreno di gioco esterno, Candreva che corre come un ragazzino e disegna calcio e il primato assoluto di punti in A. 42, che potrebbero diventare 45 vincendo a Cremona nell’ultima partita.
Dicevamo degli eurogol di ieri. Tutti di pregevolissima fattura. In vetrina va ma Grigoris Kastanos, nella fase iniziale impiegato come esterno destro e dopo spostato sulla trequarti per dare libero sfogo alla sua fantasia. E’ stato lui a riaprire la contesa mettendola all’incrocio dei pali con un tiro a giro da campione, roba che meriterebbe le prime pagine dei giornali nazionali. Bravo Sousa a rivitalizzarlo, bravo il procuratore Giuffredi a trattenerlo a Salerno a gennaio in attesa di un ribaltone tecnico che sembrava imminente (fra gli innumerevoli errori di Nicola c’è stato quello di trascurare un top player, senza motivo), bravissimo lui a farsi trovare pronto adattandosi a ruoli talvolta pure inediti. E bravo Sousa che, di nuovo, si afferma un allenatore di spessore; lui che, con meno gare al servizio, ha fatto 20 punti e potrebbe superare i 21 di Nicola. Con la stessa rosa, con un calendario di fuoco, dopo aver ereditato una situazione difficilissima. Si ripartirà da lui per costruire un progetto che consenta alla Salernitana di consolidarsi in A ed essere una piacevolissima realtà del mondo del pallone italiano. Da comprendere se con Dia o no a guidare l’offensiva.
Image:Getty
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