Una stagione maledetta. Una stagione da dimenticare. Termina questa sera il campionato della Sampdoria. I blucerchiati di Dejan Stankovic salutano la Serie A da ultimi in classifica con prestazioni decisamente insufficienti parzialmente giustificate da una situazione societaria complessa con la squadra a ballare pesantemente sul baratro del fallimento, fortunatamente scongiurato lo scorso martedì con il passaggio di proprietà. Alle 18.30 Quagliarella e compagni saranno al cospetto dei campioni d’Italia, i primi della classe. Un Napoli che ha incantato il pubblico e gli addetti ai lavori per un testa a coda che sarà più una passerella per gli azzurri che un commiato per i doriani
Solo tre vittorie
I numeri della squadra di Stankovic sono impietosi. Tre sole vittorie, 24 gol realizzate e 69 subite. Dati inconvertibili che certificano quanta fatica ha fatto una formazione che certamente ha fatto fatica ma che avrebbe potuto forse fare qualche cosa ancora. Adesso ma è tardi per recriminare. Le vittorie, allorchè sono arrivate, avevano illuso i tifosi: sia a Cremona che a Reggio Emilia e in casa contro il Verona la Samp è riuscita a portare a casa l’intera posta in palio ma non è riuscita a dare continuità di risultati. “Non è facile giocare con l’acqua alla gola”, ha ripetuto Stankovic, il quale non è riuscito a dare una scossa dopo l’esonero di Giampaolo, ma è ovvio che qualche cosa in più ove essere fatto.
L’inizio di una nuova era
Dopo il match del “Maradona” la Sampdoria dovrà ricostruire, o meglio costruire visti i pochi calciatori di proprietà. Il cambio di proprietà con l’avvento di Radrizzani e Manfredi ha portato entusiasmo in una piazza preoccupata per le sorti della loro squadra del cuore. Da lunedì si inizierà a pensare alla prossimo anno e ad un torneo insidioso come la Serie B. Con l’obiettivo di ritornare quanto prima nel calcio che conta. Per cancellare una stagione brutta e regalare ai tifosi la gioia per il ritorno in Serie A.
Image:Getty
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