Da Arzignano a Praga e dopo, chissà. Vincenzo Italiano si appresta a vivere la notte più importante della sua giovane carriera da allenatore, quella che lo potrebbe consacrare come uno degli astri nascenti della panchina nostrana. La finale di Conference League non sarà quella di Champions, ma è una vetrina internazionale che punta i riflettori pure sui condottieri che si sfideranno a singolar tenzone. Da una parte l’esperto Moyes, che punta alla vittoria pure per chetare qualche detrattore di troppo incontrato nella sua lunga carriera. Dall’altra proprio Italiano, chiacchieratissimo allenatore che dopo gli esordi in provincia, il passaggio con i successi di Trapani, quello con le vittorie di Spezia, a questo punto è preparato per provare a togliere le ragnatele dalla bacheca viola.
In conferenza stampa Italiano non ha nascosto l’emozione. Ha mostrato il lato umano di un malato di calcio, che dovrà nascondere i sentimenti per non coinvolgere la squadra ma che in cuor suo vive ore di frenetica apprensione. Un po’ come tutti coloro che amano la Fiorentina. Ha studiato tutto in modo maniacale, come spesso accade. Le parole da usare, i movimenti e sicuramente pure gli uomini da far scendere sul terreno di gioco. È riuscito a mantenere un team unito fra mille difficoltà, ha rilanciato calciatori che sembravano finiti nel dimenticatoio e a questo punto, come in una grande famiglia, è preparato per portarli in gita all’Eden Arena, ad affrontare il West Ham sostenuto da decine di migliaia di tifosi e con il favore del pronostico, per lo meno secondo la stampa inglese che dà i viola per spacciati ora mai da diverse settimane.
E non disturba, la Fiorentina in Europa è andata avanti sempre grazie alla sua umiltà. Allorchè ha vissuto una partita con un po’ di spocchia ha rischiato di volare fuori, una lezione imparata fin da Basaksehir e ristudiata assiduamente dopo il doppio confronto contro il Lech Poznan. La Fiorentina dovrà essere operaia e artista insieme, umile nell’approccio, estrosa nella realizzazione dell’opera. Il West Ham è più forte, in maggior misura fisicamente, ma non ha l’identità del gioco di Italiano, un marchio di fabbrica di cui ora mai è stato pure depositato il Copyright. Conterà molto come le due squadre scenderanno sul terreno di gioco e dicendolo sotto voce ma con chiarezza, la Fiorentina ha sempre approcciato alla grande tutti i big match che ha affrontato in questi ultimi due anni.
Dopo del domani non c’è certezza, come direbbe Dante dinanzi al maxi schermo del Franchi mentre aspetta il fischio d’inizio. Perché il Napoli da tempo corteggia Italiano, perché un cerchio si potrebbe chiudere pure solo dopo due stagioni. Ma sono discorsi rimandati a domani, invece speriamo per lo meno di una settimana. Vorrebbe dire che nel mezzo ci sarebbe da piangere di gioia, come Firenze aspetta di fare ora mai da 22 anni.
Image:Getty
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