Fin dall’inizio ho le mie idee, maturate dall’esperienza e dagli insegnamenti di parecchi maestri. Se andassi oltre sbaglierei. Ho messo in atto quanto suggerito da chi ne sapeva in maggior misura, dopo ripetuti filtri. Sono convinto che gli allenatori non sanno confezionare una formazione. Vedono solo chi si adatta al loro calcio e quelli avuti, che non li tradiranno, perché fra i mille dubbi che accompagnano l’allenatore c’è l’insicurezza, dettata da un mestiere dei più difficili.
La premessa arrivando al C.T. Mancini, che ho comprato da giocatore, seguito nell’avventura da tecnico e non capito dipoi. Se dopo tanto tempo il mondo del pallone italiano pare riprendere, non lo deve certamente a un torneo europeo vinto dopo sofferenze. In quindici anni e più ho sbagliato sette volte nella scelta dei giocatori, per aver seguito i consigli del tecnico. Ho visto pure i comportamenti di altri colleghi e ne ho approfittato. Era un canale che permetteva di riciclare chi non si era espresso. Conoscevo gli estimatori. Alle corte, fra i parecchi analizzati solo Osvaldo Bagnoli era in grado di mettere sul terreno di gioco una formazione, pure se con gli specialisti del ruolo: due marcatori, un libero, un fantasista, due giocatori di centrocampo, un esterno destro sulla fascia destra, un mancino a sinistra e due attaccanti, uno potente e forte di testa e l’altro rapido contropiedista.
La Nazionale, viceversa, vive di novità ad ogni piè sospinto. Ha giocato con tre registi, con due e uno solo. Non so quante volte con lo stesso undici, quasi fosse la dama e i giocatori pedine. Il fatto di non avere un centravanti di livello internazionale, ha portato a trincerarsi dietro mille scuse. Ma le squadre si confezionano in modi diversi. Se ho la complicazione del gol, come posso risolverlo? L’importante è sapere che non tutti sono in grado di segnare, ma il giocatore che ha attitudine a farlo è sacro. Il marcatore che ha una buona media a campionato è di gran pregio. Il giocatore difensivo fluidificante che ha la rete per amico è un tipo speciale. Il regista che ha dimestichezza col gol è un soggetto prezioso. Il giocatore capace di servire assist a ripetizione vale quanto un cannoniere. Il giocatore che segna molto in casa e poco fuori non vale quello capace del contrario. Se a centrocampo, ove si vincono le gare, ho la fortuna di impiegare Di Lorenzo, Barella, Tonali, Frattesi e Dimarco, con Chiesa e Raspadori nel reparto avanzato e nel reparto arretrato Darmian, Acerbi e Bastoni, testati dall’Inter, non posso avere problemi, se non quello di una formazione che può contare pure su Locatelli, Pellegrini e Berardi. Non offrirò punti di riferimento e porterò pericoli da ogni zona del campo.
Image:Getty
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