Il patron della Regione Emilia-Romagna, e tifoso della Juventus, Stefano Bonaccini ha conversato in esclusiva ai nostri taccuini della formazione bianconera direttamente da Rimini all’apertura del calciomercato: “Noi contribuiamo all’organizzazione perchè riteniamo sia un appuntamento che accende i riflettori, tramite lo sport più popolare che ci sia, su un territorio che in un periodo come questo già nell’ordinario attrae milioni di turisti e ha bisogno di essere sempre promosso, in uno scenario felliniano come il Grand Hotel. Purtroppo con quello di straordinario che è accaduto, abbiamo tuttavia più bisogno di tenere i riflettori sull’Emilia-Romagna, nello specifico sulla Romagna, per rilanciarla. Per cui sono soddisfatto di esserci e in maggior misura diventa per noi un motivo di promozione di un intero territorio peraltro in questo modo vocato al turismo e aggiungo allo sport”.
Alla Juventus è in rampa di lancio l’arrivo di Giuntoli.
“Io lo seguivo dai tempi del Carpi, tutti ne vediamo perché ha trovato il successo col Napoli. Io dico ahimè perchè speravo vincesse la Juventus, ma bisogna fare i complimenti al Napoli perchè ha costruito una formazione certamente Spalletti col gioco ma le scommesse su Kim o Kvaratskhelia sono state straordinarie. Ed era una formazione che era partita con un po’ di scetticismo per le cessione che aveva fatto ma Giuntoli è veramente straordinario. Uno racconta il Napoli, grande successo ma è il Napoli. Lui a Carpi portò, con cinque promozioni in sette anni, una formazione dall’Eccellenza alla Serie A. Io ho iniziato a giocare a calcio da bambino, nel 1983 debutto in Prima Categoria e per noi il sogno da ragazzini, non avendo le qualità, era il Carpi o il Sassuolo in D. Erano le due società, distintamente il Modena, più importanti del calcio dilettantistico. Lui fece un miracolo sportivo. Chi l’ha conosciuto in quegli anni, costruì spendendo relativamente poco squadre che fecero un’escalation che non so quanto sia ripetibile nel calcio odierno o di domani”.
Quanto ha bisogno la squadra della Juventus?
“Seppur da tifoso, non mi permetto di entrare nel merito. Ho l’impressione dal parere economico sia una società e una formazione che non può permettersi certe follie o certe spese. Invece, forse alcune spese le abbiamo pagate. Ma penso che non bastino dopo i soldi. Ripeto, se guardo cos’è accaduto al Napoli, Kim e Kvaratskhelia non erano due colpi da copertina. Eppure ha scoperto due calciatori che dopo uno è stato ceduto ad una società di livello altissimo internazionale e l’altro è stata la vera sorpresa del calcio europeo. Forse pure con oculatezza e senza colpi di testa si sono possono fare operazioni di mercato magari a costi non drammatici. E’ una formazione che ha bisogno di un po’ di equilibrio, ha già un’ossatura tutto sommato importante e va ricordato che è una formazione che sul campo è una formazione che non è andata in maniera disastrosa come si vorrebbe avere far credere. Di certo, per chi tifa la Juve, avresti sempre l’ambizione di vincere. Secondo il mio parere la scelta di Giuntoli vuol dire che la società vorrebbe avere aprire un nuovo ciclo, magari non immediatamente vincente, ma non è venuto qui a fare il comprimario”.
La conferma di Allegri?
“Diciamola in questo modo: la conferma di Spalletti non aveva moltissimi sostenitori a Napoli. Dopo ha trovato il successo lo scudetto. Speriamo che ciò che è accaduto quest’anno, non dico per lo scudetto a tutti i costi, ma la società ha preso la decisione di puntare lì e dobbiamo dare tutto il nostro sostegno e la nostra fiducia perchè ciò che serve è attendere i risultati sul campo. Vediamo se smentiranno quella maggioranza che non è convinta che bisognasse confermare Allegri”.
Image:Getty
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