Da Sergente a Emiro. Milinkovic saluta la Lazio e si prepara alla nuova avventura. Non in Premier, né tanto meno alla Juventus. Nessun top club europeo. Per il calciatore della zona centrale del campo serbo – udite, udite – si aprono le porte della ricchissima Saudi Pro League: salvo colpi di scena o ripensamenti dell’ultimo minuto, giocherà con l’Al-Hilal, con Koulibaly e Ruben Neves.
La botta di scena è avvenuto nella notte fra domenica e lunedì. Mentre la Juventus di Giuntoli capiva la strategia migliore per far cedere Lotito, fermo sulla richiesta di 40 milioni, dall’Arabia è arrivata l’accelerazione. Subito il sì di Lotito, dopo quello di Milinkovic, che percepirà 20 milioni netti come ingaggio più bonus. Alla Lazio andranno viceversa quasi 40 milioni di euro: la prima offerta è stata di 30, Lotito ha rilanciato e si chiuderà per una cifra vicina alla sua richiesta iniziale. Di nuovo, ha avuto ragione il patron laziale, che non ha voluto svendere nelle settimane scorse Milinkovic, nonostante la scadenza contrattuale a giugno 2024.
È una grande operazione di mercato. Non per il valore tecnico del giocatore, ma perché ha 28 anni ed è a un anno dalla scadenza. E 40 milioni sono parecchi. Ora la Lazio non può nascondersi e Lotito dovrà cominciare a intervenire sul mercato. I soldi ci sono, contando pure l’incasso della Champions ci sta un bel gruzzoletto da parte. Zielinski è il nome che Sarri ha fatto per rimpiazzare Milinkovic, De Laurentiis l’ha messo quasi alla porta. Serve l’affondo di Lotito, che dopo si concentrerà sugli altri ruoli: laterale di difesa sinistro (Kerkez o Pellegrini), il mediano (Torreira su tutti) e l’esterno offensivo (Berardi e Politano).
Image:Getty
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