Leonardo Semplici, ex allenatore di Spezia, Cagliari e SPAL, ha conversato a Radio Lega Serie A.
Nel primo fine settimana di Serie A alcuni allenatori si sono lamentati del mercato tuttavia aperto nonostante il campionato abbia già preso il via. Cosa pensa un allenatore in questi frangenti?
“Sicuramente posso comprendere il disagio e la frustrazione dei colleghi. Una volta si partiva con la squadra già praticamente fatta. Personalmente ho sempre cercato di approcciare questo momento con grande apertura mentale: l’esperienza mi ha insegnato che il mercato può trasformare, nel
bene e nel male, l’ossatura di squadra. Fino a poco tempo fa nel calcio si ragionava per schemi e moduli, nella giornata odierna si ragiona per occupazione degli spazi, di riflesso pure l’approccio dell’allenatore deve essere più flessibile e predisposto ad adattarsi ai cambiamenti. L’unico obiettivo è mantenere l’equilibrio della squadra, sul terreno di gioco e fuori. Sotto l’aspetto tecnico-tattico bisogna saper trasmettere al gruppo una mentalità e una filosofia di calcio non vincolate a moduli schemi precostituiti. Sotto l’aspetto psicologico, saper trovare la chiave giusta per stare vicino ai giocatori coinvolti nel mercato e aiutare i nuovi arrivi ad inserirsi nel gruppo nel migliore dei modi. Nel mio caso, questo lavoro viene fatto in collaborazione con i membri dello gruppo tecnico. Con i giocatori è importante parlare in maniera schietta e diretta per spiegare le decisioni tecniche e societarie”.
Nell’occasione più adatta di novità e cambiamenti, il calcio moderno è sempre più basato su analisi, dati e algoritmi. Come sta cambiando il lavoro dell’allenatore?
“I tempi stanno cambiando, la tecnologia nella giornata odierna ci permette di avere un’infinità di dati pronto, che possono essere utilizzati in diverse maniere: lo studio delle gare, degli allenamenti e dei singoli giocatori per analizzarne gli aspetti più dettagliati, oltre all’utilizzo che se ne fa per ciò che riguarda lo scouting e per questa ragione per individuare giocatori potenzialmente interessanti. Ho molte volte fatto uso della tecnologia pure grazie al mio gruppo. La crescente presenza di proprietà straniere pure in Italia sta favorendo questa transizione verso un calcio più moderno: personalmente credo sia molto importante unire l’analisi dei dati all’aspetto umano. Un allenatore moderno deve sapersi aggiornare e adeguare ai cambiamenti che la tecnologia sta via via introducendo”.
Cosa ti ha colpito oltre in questo primo fine settimana di Serie A?
“Inizierei con l’aspetto più romantico del calcio, considerato che finora abbiamo parlato molto di tecnologia e dati. Tornando ai valori fondamentali del nostro sport, vorrei evidenziare il pubblico del Genoa, che ha dato grande spettacolo sugli spalti nonostante una partita difficile per la propria squadra. Ecco queste sono le cose che fanno tuttavia venire la pelle d’oca a noi appassionati di calcio. Tornando alle cose di campo, mi è piaciuto molto lo svedese del Lecce, Almqvist. Si è inserito benissimo, in tempi brevi e a mostrato la sua efficacia sia in Coppa Italia che in campionato, sicuramente è un giocatore da seguire. Questo la dice lunga sull’ottimo lavoro che Corvino sta facendo a Lecce andando a fare annualmente acquisti mirati pescando degli ottimi giovani. Per concludere vorrei citare Baldanzi, che si è rivelato un autentico fattore nell’Empoli e sono convinto che il nuovo ct Spalletti lo terrà in considerazione per la Nazionale, perché ha tutte le carte in regola per confermare quanto di buono ha fatto nella sua prima annata di Serie A”.
Image:Getty
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